Il mattatoio degli orrori: "Animali scheletrici che urlavano di dolore"

A denunciare la situazione una veterinaria: "Buoi che avrebbero dovuto pesare 125 chili ne pesavano 30"

Il mattatoio degli orrori: "Animali scheletrici che urlavano di dolore"

Sono scene raccapriccianti quelle raccontate da una veterinaria, durante il processo contro i gestori di un mattatoio di Torino, la cui sentenza è attesa per il 20 novembre.

La dottoressa, secondo quanto riporta Repubblica, avrebbe avuto il coraggio di denunciare i metodi usati per gestire gli animali, che sarebbero stati sottoposti a maltrattamenti e angherie. "Quando si fanno male si incastrano lì, ho delle foto dove… incastravano la testa con le corna dentro le sbarre, urlavano dal dolore- ha raccontato la veterinaria, secondo quanto si legge nei verbali delle udienze- Le urla le sentivi anche da fuori e non riuscivi neanche. Era da tapparsi le orecchie". Infatti, sembra che qualcuno usasse i tappi durante la macellazione. "Le regole del benessere animale non sono state seguite in vari casi, tantissimi casi", ha detto la dottoressa.

Per legge, infatti, all'animale che va incontro alla macellazione dovrebbero essere garantite le minori sofferenze possibili. Per questo, al processo risultano imputati gli azionisti di un'azienda concessionaria del mattatorio di Torino.

Tra i racconti più agghiaccianti c'è quello di una partita di buoi affetta da "broncopolmonite gravissima e col fegato pieno di ascessi". Avrebbero dovuto pesare 125 chili l'uno e invece, secondo i racconti della veterinaria, il loro peso sarebbe stato di soli 30 chili. Durante il processo, il giudice avrebbe chiesto se i bovini percepissero una soglia del dolore: "Se uno ha una broncopolmonite e tu lo costringi a bastonate a ballare in mezzo a una bolgia infernale è logico che cominci a iperventilare, il polmone non ce la fa, quindi va incontro a un'ulteriore sofferenza", è stata la risposta della veterinaria. A volte succede anche che la carne degli animani uccisi non venga destinata alla distribuzione: "Allora perché portarli al mattatoio?". Forse perché ucciderli negli allevamenti costerebbe troppo.

Contro il mattatoio di Torino si erano scagliati anche gli animalisti e la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle avrebbe chiesto all'amministrazione Appendino di acquisire gli atti

sulle concessioni della strutta. Dopo di che bisognerà aspettare la sentenza del 20 novembre ma, "non possiamo tacere di fronte agli stralci dei verbali delle udienze che riguardano le sofferenze degli animali".

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