Maximedusa: dal Canale di Suez la nuova specie che può arrivare anche a 50 chili

L'allarme degli scienziati: "Quando il primo sciame di Rhopilema arriverà in Sicilia, sarà troppo tardi"

Maximedusa: dal Canale di Suez la nuova specie che può arrivare anche a 50 chili

Gli scenziati lanciano l'allarme: l'ampliamento del Canale di Suez potrebbe portare nelle nostre acque migliaia di specie tropicali, tra cui alcune nocive per l'uomo. Una su tutte, come sottlinea Fernando Boero, del Cnr-Ismar e docente all'Università del Salento, "la Rhopilema nomadica, una medusa urticante che può misurare anche mezzo metro e pesare 50 kg, forma banchi enormi e in Israele negli ultimi anni ha provocato enormi danni al turismo, ma anche a impianti di desalinizzazione e centrali elettriche. Questa medusa è già a Malta e a Tunisi, quindi ci sono buone probabilità che arrivi anche da noi" avverte l'esperto.

"Per molto tempo le specie tropicali non si sono mosse perché le condizioni del Mediterraneo erano molto diverse da quelle del Mar Rosso, ma negli ultimi 30 anni stanno diventando sempre più simili" spiega Boero, uno dei quasi 500 scienziati da 40 Paesi firmatari della lettera-appello che da diversi mesi ha dato l'allarme chiedendo alle autorità egiziane "una valutazione d'impatto ambientale trasparente e solida a livello scientifico" del restyling del Canale di Suez. Ma alla vigilia dell'inaugurazione dell'infrastruttura, il prossimo 6 agosto, nonostante le ripetute richieste alle autorità del Cairo anche da parte di Bruxelles, una valutazione d'impatto ambientale sulla biodiversità del Mare Nostrum ancora non si è vista. "La Commissione europea è ben consapevole dei potenziali impatti che l'allargamento del Canale di Suez potrebbe avere come via di accesso per le specie aliene invasive nel Mediterraneo" afferma il commissario europeo all'ambiente, Karmenu Vella. E da Israele, Bella Galil, dell'Istituto oceanografico israeliano avverte: "Monitorare un sito di 'primi arrivi' può servire da preallarme.

L'assenza di interventi per ridurre l'invasione biologica però "provocherà il deterioramento della biodiversità, la distruzione di alcuni preziosi habitat e i servizi che forniscono. Quando il primo sciame di Rhopilema arriverà in Sicilia, sarà troppo tardi".

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