Quindi, oggi...

Meloni minacciata di morte, avviso di sfratto per Letta e Di Maio: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: il viaggio del ministro degli Esteri a Kiev, la campagna elettorale di Letta e l'ombra di Bonaccini

Meloni minacciata di morte, avviso di sfratto per Letta e Di Maio: quindi, oggi…

- una taglia di duemila euro su chi, nel Torinese, ha lasciato sul ciglio di una strada il corpo di un cane morto. È l'iniziativa di un'associazione animalista, la Aidaa, che consegnerà il denaro a "chi con la sua denuncia formale e sottoscritta davanti alle forze dell'ordine darà indicazioni che permetteranno l'individuazione e la condanna definitiva del responsabile di tale orribile azione". Forse stiamo un tantino esagerando

- siamo sicuri che il viaggio a Kiev del ministro Di Maio rientri nella “normale amministrazione” del governo dimissionario? Non è che farsi vedere in maniche di camicia in treno sarà un aiutino per la sua campagna elettorale?

- la scelta di Letta di impostare la campagna sulla contrapposizione “nero-rosso” mi pare un errore comunicativo mastodontico. L’Italia è un po’ come i tori: quando vede rosso, sbrocca. Se l’obiettivo è quello di spingere i “moderati” a votare Pd, scegliere il rosso-comunista in contro il nero-fascista è una diavoleria. Al massimo, può favorire Calenda e Renzi. Di sicuro dimostra che Enrico da Parigi non ha idee: solo una (perdente) strategia del “o loro o contro di loro”

- grandi pezzi sulla stampa di sinistra sul “partito delle influencer” contro il centrodestra e nessuno che si prenda la briga di far notare a Chiara Ferragni, numeri alla mano, che ha scritto una castroneria mastodontica. Oggi le chiamano “fake news”, ma sono semplicemente baggianate. Basta farglielo notare

- Fratoianni, leader della sinistra, ringrazia Chiara Ferragni, capolista del capitalismo più spinto. Tutto merito dell’aborto. Siamo messi male

- pare sia italiano il primo uomo sulla terra ad essere contemporaneamente infetto da coronavirus, Hiv e vaiolo delle scimmie (e disturbi da bipolarismo). L'uomo, 36 anni, ha sviluppato febbre, mal di gola e mal di testa, fatica e un'infiammazione della zona inguinale dopo 9 giorni dal rientro di un viaggio in Spagna, dove ha detto di aver avuto rapporti sessuali non protetti con uomini. In pratica una bomba biologica con livelli di sfiga inarrivabili

- Draghi al meeting di Rimini. Persona autorevole, preparata, bravissima: ma che palle i sui discorsi. Ho provato a seguirlo, mi sono addormentato

- state a sentire Macron: causa cambiamento climatico e guerra in Ucraina è “finita l’Era dell’abbondanza”. Tradotto: so cavoli amari

- niente, non ce la possono mica fare. L’ossessione nera per i giornali progressisti è qualcosa di irriducibile. La Stampa da tre giorni, in mancanza di altro, è andata a Predappio e ha trasformato le idee di una manciata di nostalgici nella “marea nera che sale in Italia” (giuro, hanno scritto così)

- ve lo dico io perché i giornalisti fanno tanto gli scandalizzati sul video dello stupro di Piacenza (fino a terzo grado di condanna, comunque presunto). Il motivo è semplice: tutti coloro che s’indignano hanno visto il filmato nudo e crudo, non quello oscurato messo online dalla Meloni. Lo hanno visto sui loro cellulari e quei frame, in effetti, fanno impressione perché la donna è nettamente riconoscibile (tra le altre cose, la si nota fare il segno della croce disperata). Tuttavia, se analizzassimo i fatti solo osservando il video della Meloni, potremmo dire che nel filmato non si vede praticamente nulla a parte sentire l’audio. Insomma: niente di drammatico

- vi vorrei ricordare che delle violenze sessuali di Capodanno a Milano esiste un video in cui si vede un gruppo di ragazzi mettere me mani addosso ovunque a due ragazze. I loro volti sono disperati, urlano, si dimenano, piangono. Quel filmato, a volte “coperto” a volte neppure, circola ancora liberamente sui social e in tutti i siti dei grandi giornali italiani. Perché allora non ci siamo scandalizzati?

- “Meloni minacciata di morte”. Eccolo il titolo che, in teoria, La Stampa avrebbe dovuto fare appena arrivata in redazione la notizia di un cartello elettorale con la foto della leader di Fdi appeso a testa in giù stile piazzale Loreto. Lo dico perché nei giorni scorsi il direttore Giannini ha scritto un incomprensibile editoriale in cui paventava minacce ai suoi cronisti da parte dei nostalgici di Predappio. Invece, il quotidiano torinese se la cava con questo titolo: “Il poster violento con scritto ‘fasci appesi’”. Brevina: “Un cartello elettorale di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia installato a una fermata Gtt di Grugliasco, all'incrocio tra via Perotti e via La Salle, è stato trovato rovesciato con il viso della leader di FdI a testa ingiù e la scritta ‘Fasci appesi’”. Pura cronaca, senza manco mezzo commentino. A cui è aggiunta una postila, quasi a mo’ giustificazione: “La cittadina di Grugliasco è stata insignita della medaglia d'argento al merito civile per la strage nazifascista del 30 aprile 1945”. Come a dire: si può pure capire, qui hanno fatto una strage nazifascista. Lo vogliamo ammettere, oppure no, che se avessero appeso a testa in giù la foto di Enrico Letta ne avremmo parlato fino al giorno del Giudizio Universale? E che invece, trattandosi della ‘fascia’ Meloni, in fondo in fondo è robina da niente?

- tutti si lamentano per il fatto che “la società civile” (che poi, chi è?) sia stata “esclusa dalle liste dei partiti”. Embé? Giusto così. I partiti devono candidare i politici, mica altri. Anche perché scusate: se abbiamo ridotto il numero di parlamentari, è normale che gli esterni ci rimettano. No?

- potrà non piacervi, potrà essere leader di un partito in disgregazione, potrà starvi sulle palle la pochette… però non invitare Conte al Meeting di Rimini, per quanto legittimo, non è stato proprio carino.

- questo dimostra però anche una cosa. Che il “volto presentabile” del M5S, ovvero Conte, non è detto basterà ad attirare i voti moderati sui grillini. Erano, sono e rimangono quelli del Vaffa. Anche se ripuliti

- Letta è stato fischiato al meeting di Rimini quando ha proposto la scuola obbligatoria dall’asilo alla maggiore età. Oggi si dice “sorpreso” della reazione della platea. Quindi, scusate. Il leader del Pd è andato al meeting ad avanzare la proposta senza avere uno straccio di sondaggio su come la pensano i cattolici sulla libertà educativa delle famiglie? Siamo seri?

- Bonaccini avverte Letta: ora pensiamo alle elezioni, poi faremo i conti con le correnti e penseremo al congresso. Avviso di sfratto per Enrico

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