La partita per come rimettere in piedi l'Italia e soprattutto su chi dovrà farlo sta entrando nel vivo e mai come oggi, nel grande gioco della politica, poco o nulla è come appare ufficialmente. È una partita aperta a diverse soluzioni e per questo nessuno si fida di nessuno. Ogni giorno c'è qualche schermaglia, si tasta il terreno, un passo avanti e due indietro in una estenuante guerra di posizione fatta di interviste, provocazioni e smentite. Conte ormai gioca per sé e questa è l'unica cosa certa. Per i Cinque Stelle è la partita della vita e sono, tra i partecipanti, gli unici senza opzioni: o tiene questa alleanza o vanno tutti a casa e arrivederci rivoluzione. Zingaretti gioca per salvare la sua segreteria e tenere il Pd al centro del campo, Berlusconi gioca per tornarci in campo da titolare e Renzi gioca per continuare a esistere come soggetto politico. Tutti giocano con e contro tutti e tutti giocano per tenere fuori dai giochi Salvini e la Meloni, che al momento possono solo sperare in un incidente che ci rimandi al più presto a votare (ipotesi assai remota).
E poi c'è l'arbitro Mattarella che sta per entrare nel suo semestre bianco di fine mandato, il che potrebbe essere una scusa per provare a congelare la situazione; ci sono le trattative in corso per decidere chi dovrà prendere il suo posto e infine arrivano elezioni regionali che potrebbero accendere nuove tensioni e cambiare gli equilibri dentro le alleanze sia del centrodestra che dei giallorossi.
Insomma, ci sono tante questioni aperte, l'unica cosa che manca è il tempo, se è vero (speriamo di no) che a settembre la crisi economica mostrerà tutta la sua violenza e che l'Europa ha sì pazienza, ma non infinita per sapere in modo chiaro e definitivo se l'Italia vuole accedere sì o no agli aiuti comunitari, a partire dal Mes, e che condizioni è disposta ad accettare. In altre parole siamo in uno stato di paralisi da paura, perché il primo che sbaglia una mossa esce dalla partita per il governo che verrà.
Quanto durerà lo stallo? La logica dice che così non si può andare avanti più di tanto, ma di cose logiche in questo paese da tempo ne accadono ben poche.Quindi forse più che nella logica dobbiamo contare sull'immaginazione, questa sì a noi italiani non manca.
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