Messina, schiaffo del prefetto al sindaco "L'hotspot abusivo non chiude"

Il sindaco De Luca aveva chiuso la struttura nelle ore scorse dopo gli ennesimi episodi di fuga da parte di diversi migranti ospiti. La prefettura però ha sottolineato che non è competenza del comune intervenire su questioni migratorie

Messina, schiaffo del prefetto al sindaco "L'hotspot abusivo non chiude"

Polemiche sempre più furiose a Messina attorno alla questione relativa all’ex caserma Gasparro, situata nel quartiere di Bisconte. Negli ultimi anni la struttura è stata usata come centro di accoglienza per migranti trasferiti nella città dello Stretto, ma è divenuta tristemente nota come “caserma delle fughe”.

E questo perché negli anni sono state diversi gli ospiti fuggiti dal centro, creando non poche apprensioni agli abitanti della zona. Episodi del genere sono stati al centro di polemiche anche a febbraio, quando l’ex caserma è stata adibita a struttura in cui ospitare i migranti in quarantena appena scesi dalla Sea Watch 3, in un momento in cui il coronavirus iniziava a fare paura in tutta Italia.

Altre fughe sono state segnalate anche nei giorni scorsi: in particolare, il 15 luglio scorso una trentina di migranti in quarantena si sono allontanati, di molti di loro si è persa anche traccia. A seguito di quest’ultimo episodio, il sindaco di Messina Cateno De Luca di proprio pugno ha chiuso il centro di accoglienza. Nel giro di poche ore, la Prefettura ha annullato l’ordinanza del primo cittadino della città siciliana, predisponendo al contempo una riunione con enti ed attori interessati per cercare una soluzione al problema.

“Non rientra nel potere del sindaco, anche in qualità di ufficiale di governo, adottare provvedimenti che incidono in materia di immigrazione – si legge in una nota emanata dalla Prefettura peloritana – trattandosi di materia riservata alla competenza esclusiva dello Stato, ovvero del ministro dell'Interno e della Prefettura”.

A stretto giro è arrivata la risposta del sindaco De Luca: “Non entro nel merito dell'annullamento – ha dichiarato il primo cittadino sui social – perché non c'entrano nulla le competenze del sindaco, né io sto a sindacare gli appalti e i servizi che sono stati espletati per l'hotspot di Bisconte, pretendo soltanto che questa struttura venga chiusa immediatamente perché abusiva e crea problemi di ordine pubblico e sanitario”. Inoltre, stando sempre a quanto affermato da De Luca, per mercoledì alle 11:00 è previsto un incontro proprio in Prefettura con all’ordine del giorno la situazione all’interno dell’ex caserma di Bisconte.

L’ordinanza oggi annullata dal prefetto di Messina era giunta al culmine di dure polemiche inscenate dal sindaco nei confronti del governo e, in particolare, del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Io non parlo con gli sgherri della Lamorgese. Aspetto che lei venga a Messina come ha fatto per Lampedusa”, aveva dichiarato De Luca nei giorni scorsi riferendosi con quel termine a due parlamentari del Movimento Cinque Stelle che erano intervenuti sulla questione.

Sui social monta intanto la polemica: molti cittadini hanno espresso preoccupazioni per le continue fughe, anche in piena emergenza sanitaria, dal centro di accoglienza di Bisconte.

In tanti, da diverse settimane, continuano a chiederne la chiusura e questo sia per gli episodi che hanno visto evadere molti migranti in quarantena e sia per le condizioni interne alla struttura, definite da più parti come poco consone per ospitare diversi di persone.

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