Coronavirus

Messina, il sindaco si barrica nell'albergo con i passeggeri

Circa cento persone sono bloccate nello Stretto e non possono tornare a casa

Messina, il sindaco si barrica nell'albergo con i passeggeri

Il sindaco di Messina ha deciso di occupare l'albergo dove alloggiano momentaneamente circa cento persone ( e tra loro ci sono anche alcuni bambini) che non possono tornare a casa e sono bloccate a Villa San Giovanni, in Calabria. Avrebbero dovuto imbarcarsi per la Sicilia per far ritorno a casa, ma le nuove disposizioni anti-contagio non glielo permettono. La cosa sta facendo molto discutere se si pensa che fino al 20 marzo scorso i siciliani tornati a casa dal Nord Italia sono stati 34mila.

Con i cento passeggeri bloccati in albergo da oggi c'è, quindi, anche Cateno De Luca che ha occupato l'hotel barricandosi dentro. "Ho proposto soluzioni a questa vergogna di Stato, se non applicate resterò fino a quando le persone all'interno saranno scortate alle relative residenze dove osserveranno la quarantena" ha dichiarato in una nota.

"Ieri notte qualcuno di loro è stato liberato dal prefetto di Reggio Calabria. Queste persone non dovevano arrivare sullo Stretto, dovevano essere fermate prima. Il Governo la deve smettere di creare queste situazioni di grande imbarazzo, perchè non siamo carne da macello." ha continuato il primo cittadino messinese che ha deciso di bloccare gli sbarchi in Sicilia e lo sta facendo di persona. Dopo essere salito a bordo di un traghetto ha deciso di occupare l'albergo calabrese.

La prossima mossa di De Luca è chiamare tutti i sindaci dei Comuni di destinazione delle persone bloccate sullo Stretto "ma io - aggiunge -sarò l'ultimo ad uscire in segno di protesta contro una burocrazia paradossale.".
Tra le persone, come detto, ci sono anche alcuni bambini di cui il più piccolo ha solo otto mesi. "Occupo io l'hotel e vediamo chi viene a liberarmi. Ma prima dovranno farlo con questi disperati. Rischiamo di morire di mala burocrazia oltre che di Coronavirus". ha continuato il sindaco. Il problema è che, come sottolinea il primo cittadino, "non è stata prevista una fase transitoria per consentire a chi si era messo in viaggio prima della pubblicazione dell'ordinanza interministeriale di raggiungere la destinazione.".

Pertanto chi era già in viaggio verso la Sicilia è stato costretto a rimanere a un tiro di schioppo da casa sua, in Calabria.

De Luca, con una nota indirizzata al Governo, ai presidenti della Sicilia e della Calabria, ai prefetti e ai sindaci di Reggio Calabria e di Villa San Giovanni, ha proposto che, una volta terminate le procedure di identificazione dei siciliani in viaggio verso casa, ed acquisite le dichiarazioni in merito alla località di destinazione in cui andrebbero a trascorrere il periodo di isolamento, contatterebbe "i sindaci delle varie località di destinazione per informarli dell'arrivo dei passeggeri".

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