Cronache

Migranti, Oim: "Tragico naufragio al largo della Libia, 150 i morti"

L'incidente nella costa nord-occidentale della Libia, vicino alla città di Homs. Salvati e sbarcati, invece, 145 migranti. Filippo Grandi di Unhcr: "La peggior tragedia nel Mediterraneo di quest'anno"

L'annuncio è arrivato dall'Organizzazione mondiale per le migrazioni. In queste ore, al largo delle coste della Libia, nel mar Mediterraneo centrale, in un altro naufragio potrebbero aver perso la vita circa 150 persone. Il barcone trasportava altri 145 migranti che, invece, sono stati recuperati e portati a terra. Le prime informazioni le avrebbe diffuse la sezione libica dell'organizzazione sul suo account Twitter.

"Un tragico naufragio sarebbe avvenuto nel Mediterraneo centrale: circa 150 migranti risultano dispersi, mentre 145 sono stati riportati sulle coste libiche", spiega il messaggio. Una prima conferma anche dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), sempre con un tweet, secondo cui l'incidente sarebbe avvenuto al largo di Homs, città sulla costa nord occidentale della Libia: "Le prime notizie indicano che oltre cento persone potrebbero aver perso la vita, mentre 140 sono state salvate e sbarcate, ricevendo assistenza medica e umanitaria da International Medical Corps (Imc), partner dell'Unhcr".

Grandi: "La peggiore tragedia"

"È appena avvenuta la peggiore tragedia nel Mediterraneo di quest'anno", ha scritto su Twitter l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. Che ha esortato: "Deve riprendere adesso il soccorso in mare, la fine dei campi di detenzione dei migranti in Libia, aumentando i percorsi sicure per uscire dalla Libia, prima che sia troppo tardi per molta gente disperata".

Un promemoria per "cambiare le cose"

Charlie Yaxley, il portavoce dell'Unhcr per Africa, Mediterraneo e Libia, avrebbe riferito anche della testimonianza di alcuni sopravvissuti, che confermerebbero il numero delle vittime. Altissimo. "Se le cifre stimate sono corrette", spiega Yaxley, "si tratta del maggior numero di vittime nel Mediterraneo centrale nel 2019". E aggiunge: "Un promemoria, se ancora fosse necessario, del fatto che deve essere un cambiamento nell'approccio alla situazione del Mediterraneo.

Salvare vite in mare è un bisogno urgente".

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