"Il mix di vaccini è off label". La verità su Aifa e bugiardini (non modificati)

Il mix dei vaccini divide gli esperti e tra favorevoli e contrari rimane, però, un dato di fatto: i foglietti illustrativi non prevedono alcuna miscela tra due sieri diversi e non sono ancora stati aggiornati

"Il mix di vaccini è off label". La verità su Aifa e bugiardini (non modificati)

Dal momento che AstraZeneca non sarà più somministrato al di sotto dei 60 anni, chi ha già ricevuto la prima dose riceverà la seconda di un altro siero: il problema è che mixare i vaccini potrebbe non dare gli stessi risultati di una vaccinazione completa con lo stesso prodotto.

"Siamo perplessi..."

"Perplessità su mix di vaccini, ad oggi ci sono solo 4 piccoli studi fatti su un migliaio di persone in totale, non abbiamo alcuno studio controllato e randomizzato. Finchè l'Aifa non modificherà i bugiardini, il mix di vaccini è off label", cioè al di fuori delle condizioni autorizzate dagli enti predisposti. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervistato da Radio Cusano Campus, che ha sottolineato come AstraZeneca sia stato sempre un vaccino "ballerino": indicato inizialmente per i soggetti al di sotto dei 55 anni, si è poi passato agli Under 65 fin quando non si sono riscontrati gli eventi avversi nei giovani con le rare trombosi che hanno portato alla morte della sfortunata Camilla (qui un nostro articolo). "Ci sono fasce d'età dove il rischio-beneficio potrebbe non essere accettabile soprattutto se ci sono altri vaccini a disposizione. Le maggiori perplessità sono dovute al famoso mix di vaccini", ha sottolineato Cartabellotta. Uno studio britannico di cui ci siamo occupati (con questo pezzo), mostra come il cambio del vaccino possa portare ad effetti collaterali da lievi a moderati anche se, in teoria, di breve durata.

Il mix che divide gli esperti

Se il governatore della Campania De Luca dice no al mix dei vaccini, sulla questione gli esperti sono divisi: se il virologo Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare del San Matteo di Pavia, mette l’accento sul bisogno di "certezze" prima di trasformare questo tentativo in prassi perchè c'è il rischio che “gli effetti collaterali si moltiplichino” e che "non c’è una base accertata del mix di vaccini, che ne accerti i benefici, ma soprattutto i rischi", è molto più ottimista Francesco Vaia, direttore dell'Istituo Spallanzani di Roma, che ha affermato come già da mesi si stia lavorando "su questa ipotesi di mix di vaccini con uno studio. E abbiamo iniziato quando questo problema non si poneva ma c'era l'ipotesi di superare il fatto che le persone fossero titubanti. Siamo convinti che l'incrocio si possa fare e possa andar bene e ci sono due studi, uno inglesi e uno spagnolo, che ci dicono che funziona. E poi questi vaccini a mRna coprono le varianti".

Cosa dice l'Aifa

Anche se non i bugiardini dei vaccini anti-Covid rimangono gli stessi e non indicano, al momento, benefici e rischi derivanti dalla miscela tra due sieri diversi, il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù, ospite di Rai Radio 1, rassicura tutti. "In questo momento è giusto sentire tante voci ma il dovere di chi rappresenta le istituzioni è dare un'informazione corretta, il 9 giugno l'Aifa ha espresso un parere sulla vaccinazione eterologa sulla base degli studi che stanno emergendo, e ci sono studi nel Regno Unito, in Francia, in Germania. Tutti dimostrano cose che sapevamo: due vaccini diversi stimolano meglio il sistema immunitario".

"Decidano i cittadini"

Così come non esiste l'obbligo di vaccinazione, ancor di più non potrà esistere l'obbligo di farsi vaccinare con una dose diversa dalla prima: ne è convinto Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri. In un'intervista a Repubblica, anche se lo scienziato ha affermato che "non c'è problema a livello di sicurezza" e "non ci sono ragioni teoriche per pensare che non si possano usare due vaccini diversi", si dimostra molto pragmatico. "È difficile obbligare a fare un richiamo diverso - afferma - lasciamo ai cittadini la scelta della dose, proprio per aumentare la copertura vaccinale": tradotto, chi si vorrà fare la seconda dose con AstraZeneca potrà farlo liberamente così come chi, impaurito o per effetti collaterali avversi dopo la prima, deciderà di cambiare vaccino.

Tra studi che procedono e rassicurazioni c'è un dato di fatto: il bugiardino dei vaccini attualmente disponibili non prevede alcun mix con un altro siero, il che significa

non dare la possibilità ai pazienti di conoscere rischi, benefici, effetti collaterali, efficacia e quant'altro. Ci si dovrà "fidare", ancora una volta, di studiosi ed esperti. Andrà bene? Speriamo di si...

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