Prima l'aggressione a un agente di polizia penitenziaria, poi le urla inneggianti al terrorismo. Questa l'inquietante dinamica della violenza, avvenuta nei giorni scorsi, con cui un detenuto albanese rinchiuso all'interno del carcere di Modena si è scagliato contro un secondino.
All'apertura della camera di pernottamento del penitenziario l'uomo si è avventato contro la guardia, tempestandolo di pugni alla testa e al viso. Poi ha estratto alcune lamette da barba e lo ha ferito tagliandolo al collo.
Secondo il comunicato diffuso nelle scorse ore dei sindacati degli agenti, all'origine dell'aggressione ci sarebbe un "delirio religioso". Gli uomini della polizia penitenziaria intervenuti in soccorso del collega ferita hanno infatti udito l'albanese proferire grida deliranti inneggianti al terrorismo.
"Questo - protesta il sindacato Alsippe di Modena- è l’ennesimo grave episodio, che si è verificato a distanza di pochi giorni nell’istituto modenese, che sta attraversando ultimamente un periodo in cui vige, fra il personale ivi operante, un sentore di totale
disorganizzazione operativa, ed è diffuso tra il personale un clima di totale abbandono, e vi è l’assenza totale di serenità lavorativa". L'agente ferito è stato ricoverato in ospedale con una prognosi di 15 giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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