Potrò sembrare assurdo, ma il Ministero per lo Sviluppo Economico ha multato con 600 euro di sanzione i sindaci di Villorba e Preganziol per aver montato alcune telecamere di videosorveglianza in difesa dei cittadini.
Il motivo? Burocratico, sostanzialmente. Secondo il verbale giunto dal Ministero, infatti, in base al decreto legislativo 259 del 2002 chi installa una "rete di comunicazione elettronica ad uso privato senza aver conseguito l'autorizzazione generale è punito con la sanzione amministrativa". Una multa, insomma, da 300 a 3.000 euro. Ora, vi verrà da chiedervi per quale motivo un Comune che installa videocamere debba essere considerato un "privato", visto che usa risorse economiche pubbliche. Ma tant'è. Lo Stato pretende il pagamento di un canone per l'utilizzo della fibra ottica che serve a collegare le telecamere. E così Marco Serena, sindaco di Villorba in quota Lega Nord, ha spiegato al Corriere che "per lo Stato noi siamo privati. Il Ministero dello Sviluppo economico ci ha chiesto conto del mancato pagamento del canone per le sessanta telecamere che utilizziamo per monitorare il nostro territorio, le piazze e gli edifici pubblici, per la sicurezza dei cittadini, fatto in accordo con la Prefettura dieci anni fa. Ci chiedono di pagare una sanzione per il canone che secondo loro abbiamo evaso, come se la nostra videosorveglianza fosse abusiva o privata, perché non era autorizzata dal Ministero. Pagherò io, in solido, quei 600 euro, ma vado subito in tribunale e tolgo la videosorveglianza alla caserma dei carabinieri".
La norma è vecchia e soprattutto viene applicata sporadicamente. Fa strano che il ministero se ne sia accorto proprio in una zona vessata dalle rapine e dai furti. Non solo. Quando sono state installate le telecamere i Comuni hanno firmato un patto con la Prefettura per la sicurezza pubblica. Eppure nessuno si è accorto del canone da pagare.
Il Prefetto fa sapere che spettava agli Uffici Comunali controllare le norme, e non a loro. Resta il fatto che lo Stato dovrebbe garantire sicurezza ai cittadini, non multare chi prova a sopperire ad un lavoro che spetterebbe ai piani alti del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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