È morta Annarella, la nonnina romana famosa per le battute salacissime con cui fustigava i politici nelle storiche interviste davanti al Parlamento.
La pensionata 91enne, pasionaria comunista, era famosa per la parlata romana dall'accento inconfondibile e dall'eloquio punteggiato di "mortacci" e di parolacce. Sempre pungente soprattutto con il governo di centrodestra di Silvio Berlusconi, non mancava il microfono di nessun giornalista, pur di esprimere tutta la propria rabbia. Memorabili le sue sfuriate contro il senatore azzurro Maurizio Gasparri, fra i "bersagli" preferiti insieme all'ex sindaco Gianni Alemanno.
Dopo la notizia della sua scomparsa, annuncia il Messaggero, in piazza Montecitorio sono comparsi dei manifesti in suo ricordo. Una sorta di omaggio della città che, specie a sinistra, vedeva in lei un novello Pasquino vivente: con la sua pensione di 213 euro al mese, Annarella incarnava l'anima più popolare della Capitale, arrabbiata con una politica da cui, a torto o a ragione, si sentiva tradita.
Non
è un caso, forse, che fra i primi a ricordarne la figura ci sia la senatrice grillina - e romanissima - Roberta Lombardi, che ha twittato: "L'unica vera onorevole del Parlamento. Ciao Annarè, Roma ti piange".L'unica vera Onorevole del Parlamento. Ciao Annarè, Roma ti piange. #annarella pic.twitter.com/wMAMitXr0U
— Roberta Lombardi (@robertalombardi) 9 giugno 2017
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