Dopo l'arresto avvenuto questa mattina ai danni di Fabio Manduca, l'ultrà napoletano accusato di omicidio volontario relativamente alla morte di Daniele Belardinelli, è stata resa nota un'intercettazione. Il 39enne mentre parlava con un amico aveva detto: "Qual omicidio, chille se vuttat iss annanz 'a machina, fra' (quale omicidio, quello si è lanciato lui davanti alla macchina, fratello, ndr)". Sul proprio profilo Facebook, la madre della vittima ha così commentato la notizia: "Hanno preso il disgraziato che ha ammazzato mio figlio, non mi cambia la vita, ma spero di vederlo faccia a faccia".
Un testimone che era a bordo dell'Audi A3 sorpassata Renault Kadjar, ha raccontato che "l'accelerazione del mezzo ha di fatto creato un varco sulla strada. Dopo pochi metri, mi avvedevo del corpo di una persona a terra".
L'omertà
I gruppi ultrà interisti e napoletani non hanno fornito un contributo positivo agli inquirenti per le indagini: alla fine si è rivelato necessario ricorrere all'incrocio delle versioni rese, al fine di rafforzare i riscontri emersi dalle immagini catturate delle telecamere. Solamente Luca Da Ros ha svelato "l'identità di numerose persone coinvolte" nonostante la "pressione che i gruppi di tifosi ultras sono in grado di esercitare".
Il tifoso nerazzurro aveva poi patteggiato per l'accusa di rissa aggravata.A marzo sono arrivate 5 condanne fino a 3 anni e 8 mesi e un patteggiamento nei confronti di sei capi ultrà interisti: tra questi anche i capi della curva dell'Inter Marco Piovella e Nino Ciccarelli.
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