Cronache

Morto Gino Strada, fondatore di Emergency

Il medico si è spento all’età di 73 anni mentre si trovava in Normandia. Nel 1994 aveva fondato insieme alla moglie Teresa Sarti Emergency

Morto Gino Strada, fondatore di Emergency

Gino Strada è morto oggi all'età di 73 anni. La conferma è arrivata all'Adnkronos da fonti vicine ad Emergency, la Ong fondata dallo stesso Strada. Ancora incerte le cause della morte ma da tempo Strada soffriva di problemi di cuore. Fonti vicine alla famiglia hanno spiegato all'agenzia Agi che al momento della morte il medico si trovava in Normandia. "Nessuno se l'aspettava. Siamo frastornati e addolorati. È una perdita enorme per il mondo intero. Ha fatto di tutto per rendere migliore il mondo. Ci mancherà tantissimo". Ha ribadito la presidente di Emergency Rossella Miccio commentando la morte del fondatore. "Amici - ha scritto su Facebook la figlia Cecilia -, come avrete visto il mio papà non c'è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perchè sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere...beh, ero qui con la ResQ - People saving people a salvare vite".

Dalla medicina agli scenari di guerra

Nato nel 1948 a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, Strada si laurea prima in medicina alla Statale di Milano e poi si specializza in Chirurgia d'emergenza. Fin da giovane viaggia soprattutto in scenari difficili, come Africa e Asia. Nel 1988 si unisce alla Croce Rossa per fornire assistenza ai feriti in zone di guerra come Pakistan, Etiopia, Thailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia.

Proprio a partire dall'esperienza nelle guerre in Ex-Yugoslavia, Strada decide di creare con la moglie Teresa Sarti e gli amici Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini una Ong tutta sua e nel 1994 fonda Emergency. L'obiettivo dell'organizzazione sarebbe stato quello di fornire assistenza e cure a tutte le popolazioni colpite dai conflitti ma anche di combattere fame e povertà. Negli anni, si legge nel sito dell'organizzazione, avrebbe curato 11 milioni di persone in Iraq, Afghanistan, Cambogia, Serbia, Eritrea, Sierra Leone, Sudan, Algeria, Angola, Palestina, Nicaragua, Sri Lanka. A partire dai primi anni 2000 ha attaccato violentemente le amministrazioni americane e occidentali per le guerra in Afghanistan e Iraq.

La battaglia sui migranti

Negli ultimi anni Strada ha ingaggiato dei veri e propri duelli con i governi di mezzo mondo, Italia compresa. Sempre critico sul dossier sanitario, nel tempo ha battuto soprattutto sul tasto dell'accoglienza e della gestione dei flussi migratori, in particolare dando appoggio alle ong che operano nel Mar Mediterraneo nel soccorso dei migranti che tentano di raggiungere le coste italiane da Tunisia e Libia. Tra il 2018 e 2019 si è spesso scontrato duramente con il governo Conte e soprattutto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, per il quale non ha lesinato parole molto dure. Salvini, disse nel settembre del 2018, "vanta l'elemento più caratteristico del fascismo, cioè il razzismo".

Il cordoglio della politica

A stretto giro il mondo della politica e dell'associazionismo ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Strada. "Se ne è andato un caro amico, Gino Strada. Gli volevo bene e lui ne voleva a me. In giugno avevo celebrato il suo matrimonio con la dolce Simonetta, una cerimonia riservata come loro desideravano. Di Gino si può pensare quello che si vuole, ma una cosa è certa: ha sempre pensato prima agli altri che non a se stesso. Mi e ci mancherai", ha scritto tempestivamente sui social il sindaco di Milano Beppe Sala. A ruota è arrivato anche il cordoglio dell'ex presidente della Camera Laura Boldirini: "Per le vite che hai curato e salvato. Per essere stato testimone della ferocia della guerra e perciò grande sostenitore della pace, sempre. Per l'idea che hai fatto vivere di cura e medicina per tutte e tutti. Per ciò che sei stato e hai fatto, grazie.

Addio #GinoStrada".

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