Cronache

Violenze tra migranti: i residenti cercano di chiudere la casa di accoglienza

Dopo l’accoltellamento di uno straniero, ennesimo episodio di violenza da parte degli extracomunitari ospitati nella casa di accoglienza, i residenti tentano di far chiudere il centro gestito dall’associazione Aics che rende loro la vita impossibile

Violenze tra migranti: i residenti cercano di chiudere la casa di accoglienza

Dopo l’ultimo epidodio di violenza avvenuto fra i richiedenti asilo, gli abitanti di Pomigliano (Napoli) hanno infine perduto la pazienza, presentando un’istanza affinché la casa alloggio situata in un condominio di via Roma venga chiusa.

In uno dei palazzi della strada, infatti, si trova un appartamento preso in affitto dall’associazione Aics che, fra le altre cose, si occupa anche dell’accoglienza degli stranieri arrivati in Italia. Ed è fra queste mura che si è consumata l’ennesima violenta rissa fra i giovani coinquilini africani, conclusasi poi con l’accoltellamento di uno di loro.

Tempestivo l’intervento delle forze dell’ordine e dei sanitari, allertati dagli altri condomini. Gli operatori del 118 hanno così medicato l’africano, mentre i carabinieri hanno provveduto ad identificare e denunciare l’autore dell’aggressione. Si tratta di un altro africano che, perduto lo status di rifugiato dopo l’episodio, è stato allontanato dalla casa d’accoglienza come disposto dal prefetto.

Considerate le gravi e mai risolte problematiche, i residenti del condominio hanno deciso di agire ancora per vie legali. Attraverso il ricorso presentato al Tar, le famiglie chiedono che venga annullata la delibera del consiglio comunale che ha avvallato i fondi successivamente spesi nel progetto d’accoglienza. È stato richiesto, inoltre, che venga posto fine alla convenzione stipulata fra il comune e l’associazione Aics.

I residenti della palazzina avevano da tempo provato a manifestare il loro malcontento ed a segnalare la situzione, ma con le semplici parole avevano ottenuto poco o nulla.

“Soltanto dal gravissimo episodio dell’accoltellamento c’è stata finalmente una sorveglianza da parte dell’Aics, ma prima ci sentivamo abbandonati e gli stessi rifugiati erano lasciati al loro destino. Non c’è stato nessuno sforzo puntato a integrarli nel tessuto sociale in cui sono stati catapultati.”, racconta su “Il Mattino” Teresa Panico, una dei residenti. Quest’ultima, inoltre, fa sapere che i condomini aveno cercato di parlare con la responsabile di Aics Pomigliano, Manuela Papaccio, durante una riunione avvenuta a metà agosto. “Quel giorno abbiamo segnalato notturni e diurni e litigi violenti, il mancato rispetto del conferimento dei rifiuti, il danneggiamento dei muri interni del palazzo”. Nulla, evidentemente, sarebbe servito, portando la situazione ad oggi.

“Hanno fatto ricorso al Tar? E perché non fanno causa anche quando qualcuno ammazza la moglie? Quando a commettere reati ben più gravi nella abitazioni sono gli italiani?” è la risposta sdegnosa della Papaccio, quando si trova a commentare l’azione mossa dagli stufi residenti.

Vedremo, adesso, come evolverà la situazione.

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