La miccia della temutissima bomba sociale è stata accesa: a partire da domenica 15 novembre la Campania diventerà zona rossa. Tra pochi giorni, dunque, le misure restrittive diventeranno ancora più aspre di quelle attuali, con la chiusura di tutte le attività commerciali ritenute non essenziali e il divieto di spostamento, anche all'interno del proprio comune, se non per motivi di lavoro, necessità o salute. Riflettori puntati su Napoli, dove la situazione potrebbe sfuggire di mano.
Manifestanti in strada
Per un paio di settimane la regione campana è stata in bilico tra la zona arancione e quella rossa. Secondo alcune voci, la decisione finale in merito alle sorti della Campania sarebbe arrivata in ritardo di una decina di giorni a causa del timore, da parte del governo, di una forte reazione sociale da parte della popolazione. Il governo, memore delle feroci proteste che hanno scosso Napoli alla fine di ottobre, in concomitanza con il Dpcm varato da Giuseppe Conte, temeva che il malcontento dei cittadini potesse nuovamente sfociare in rabbia.
Il premier e il governatore campano, Vincenzo De Luca, temevano insomma di assistere a episodi come quello accaduto oggi a Napoli. Duecento manifestanti hanno invaso via Cesario Console e via Nazario Sauro, dopo l'ufficilità dell'istituzione della zona rossa in Campania. Su un enorme striscione è apparsa una scritta inequivocabile: "Non ci fermeremo mai". Sono stati i mercatali a scendere in piazza chiedendo ristori al governo per il lockdown e la crisi economica. I dimostranti si sono diretti in via Santa Lucia, sede della regione Campania, dove la manifestazione si è poi conclusa senza incidenti.
Sale la tensione
In piazza Municipio, sede del Comune di Napoli, è stato il Movimento di disoccupati 7 novembre, a protestare per le politiche del lavoro ormai ferme. In seguito è stata la volta di una manifestazione unitaria di diversi movimenti in una Piazza Plebiscito presidiata da un imponente schieramenti di forze dell'ordine. "Per la sanità e il sostegno economico di tutti patrimoniale ai ricchi". Questo lo striscione esposto da circa cento manifestanti davanti all'ingresso della Prefettura a di Napoli.
La manifestazione delle Reti sociali in piazza del Plebiscito si è conclusa senza violenza.
Era stata annunciata già ieri con l'occupazione per in breve tempo della sede napoletana dell'Aiop, l'associazione che riunisce i privati che lavorano nel settore Sanità. Come detto, al momento non si sono registrati scontri. Resta da capire come si evolverà la situazione in base alle prossime mosse di De Luca- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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