Una terribile storia di abusi e violenze familiari, che probabilmente durava da anni, è stata scoperta dall'Unità operativa tutela emergenze sociali e minori della polizia municipale attraverso una segnalazione provvidenziale giunta dall’ospedale Cardarelli di Napoli.
Una donna di 48 anni, infatti, si era recata al pronto soccorso del nosocomio per curare delle ferite e delle contusioni subite dopo l'ennesima aggressione da parte del suo compagno. La vittima ha raccontato ai medici che, attraverso maltrattamenti fisici e psicologici, da una decina di giorni era tenuta prigioniera in casa dal convivente che le proibiva di avere contatti con altre persone.
La paziente, così, è stata dapprima medicata dal personale sanitario, che ha riscontrato su tutto il corpo guaribili in 15 giorni, e poi accolta dal Centro Dafne, lo sportello di ascolto per le donne che hanno subito violenza. Gli operatori, ascoltata la storia, a loro volta hanno immediatamente allertato il personale specializzato della polizia locale.
La perfetta sinergia tra i vari reparti ha permesso di salvare la vittima e suo figlio di 10 anni dai maltrattamenti quotidiani a cui li sottoponeva il capofamiglia. Gli agenti, capendo la gravità della situazione, senza perdere tempo hanno condotto la donna ed il minore in un ambiente protetto dove sono stati informati delle garanzie legislative esistenti in loro favore.
Ormai sentendosi al sicuro, la 48enne ha raccontato agli uomini delle forze dell’ordine il suo calvario quotidiano fatto di violenze durate circa 10 anni. In questo lungo arco di tempo, il convivente, tossicodipendente e disoccupato, sfogava le sue frustrazioni sulla compagna anche in presenza del bimbo che, spesso, era costretto ad assistere ai furiosi pestaggi subiti dalla mamma ad opera del padre.
Quest'ultimo è stato denunciato alla magistratura per i reati di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
La donna e suo figlio, che già erano seguiti dai servizi sociali per una situazione di indigenza, sono stati posti sotto tutela in una struttura protetta dove riceveranno assistenza anche di natura psicologica.La Procura per i minori è stata informata del caso e presto potrebbe valutare l'adozione di altri provvedimenti a favore del bambino coinvolto in questa drammatica storia.
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