Coronavirus

Negli Usa la vittima più giovane: morto neonato di poche settimane

Non solo gli anziani, il coronavirus colpisce anche i bambini. In Connecticut la vittima più giovane: si tratta di un neonato di sei settimane

Negli Usa la vittima più giovane: morto neonato di poche settimane

È un neonato di sei settimane la vittima più giovane del coronavirus. Il piccolo è morto in Connecticut, negli Stati Uniti, e a confermare la notizia è stato il governatore locale, Ned Lamont, annunciando il bilancio delle vittime della pandemia nello Stato.

Come riporta l'AdnKronos, il neonato, proveniente dalla zona di Hartford, era stato ricoverato la scorsa settimana e le sue condizioni erano apparse subito critiche. I medici non sono riusciti a rianimarlo e per il piccolo non c'è stato nulla da fare. "È con la tristezza nel cuore che oggi posso confermare la prima morte di un neonato nel Connecticut legata al Covid-19", ha commentato il governatore.

Pochi giorni fa, a Chicago era stata annunciata la morte di un bambino di nove mesi. "Non c'era stato fino ad ora un caso di morte da Covid-19 per un neonato - aveva spiegato il direttore del dipartimento per la sanità pubblica dell'Illinois -. È in corso un'indagine completa per determinare la causa della morte. Dobbiamo fare tutto il possibile per prevenire la diffusione di questo virus mortale. Non solo per proteggere noi stessi, ma per proteggere coloro che ci circondano. Se finora non abbiamo prestato sufficiente attenzione al problema, ora dobbiamo darci una svegliata".

In Europa, la più giovane vittima del coronavirus è una bambina belga di 12 anni. "La ragazzina era risultata positiva al test - aveva spiegato uno dei portavoce del ministero della Sanità -. In tre giorni il suo stato di salute si è improvvisamente deteriorato a causa di una forte febbre ed è deceduta sabato". "È un evento che è molto raro, ma che ci sconvolge", hanno poi aggiunto dal ministero. Il virus cinese fin da subito ha colpito anche i bambini, ma gli studi condotti sui più piccoli hanno scoperto che la maggior parte di loro sviluppa sintomi lievi o moderati mentre solo una piccola percentuale si è ammalata gravemente.

Per quanto riguarda l'Italia, il presidente della Societa italiana di pediatria Alberto Villani ha spiegato che "ci sono casi tra i bambini, ma nessun decesso e nessun caso grave. Tutte situazioni cliniche lievi. Abbiamo anche casi di neonati ma anche in questo caso sono tutte situazioni estremamente tranquille e ciò è un dato estremamente confortante".

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