Coronavirus

"Profezia" di Musumeci: "Vi dico perché ci sarà un lockdown..."

Da Nello Musumeci parole chiare e precise al governo, al quale chiede sostegno agli italiani, e ai cittadini, chiamati a fidarsi delle istituzioni

"Profezia" di Musumeci: "Vi dico perché ci sarà un lockdown..."

Il ritardo di Giuseppe Conte alla conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm è sintomatico di grandi tensioni all'interno dell'esecutivo. Ufficiosamente annunciato per le 18, ufficialmente fissato alle 20 e poi rinviato alle 21, l'incontro con gli italiani è stato ancora una volta problematico per il presidente del Consiglio. Fino all'ultimo, infatti, si è discusso sulle misure da prendere per contrastare i nuovi contagi, in un braccio di ferro interminabile che da una parte ha visto le regioni e dall'altra il governo, con spaccature anche molto importanti all'interno della maggioranza. A spiegare a grandi linee quanto è successo e cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro è Nello Musumeci, che dalle colonne de Il Tempo espone alcune dinamiche che hanno portato al Dpcm.

Le parti pare si siano affrontate a viso aperto e con toni fermi ma nel momento decisionale "è prevalso un grande senso di responsabilità. L'obiettivo era quello di raggiungere un accordo sulle cose più importanti da fare, a partire dal diritto alla scuola e al lavoro e alla tutela della salute". In quest'ottica si inserisce lo scaglionamento degli ingressi scolastici per alleggerire l'affollamento del trasporto pubblico locale, che è anche al centro della nuova richiesta di smartworking fino al 70% per le aziende pubbliche e private ma "senza pretese miracolistiche". Il governatore della Regione Siciliana riconosce i limiti di questo sistema, che non si presta a tutti i comparti anche per l'inadeguatezza delle strutture a disposizione. Ma la priorità attuale è la salute ed è in questa direzione che si sta lavorando.

Nello Musumeci ha esposto il piano di azione della sua giunta per il contrasto ai contagi nella sua regione, un sistema che si basa sulle "cinture di protezione per le tre aree metropolitane Palermo, Catania e Messina per intervenire sui territori più vasti con politiche di prevenzione". Ma il punto sul quale il governatore della Sicilia si concentra è uno ed è molto chiaro: la paura di un nuovo lockdown, uno spauracchio che pende come una spada di Damocle sul Paese. "So bene che ora tutti fanno a gara per dire che non ci sarà, ma io lo temo. Attualmente forse non ci sono ancora le condizioni, ma abbiamo il dovere di prepararci, senza illusioni", ha dichiarato Musumeci a Il Tempo, sottolineando come questa sia una situazione destinata a perdurare nel tempo, per almeno un altro anno. Per questo motivo, il governatore della Sicilia usa parole chiare in direzione di Roma: "Ci aspettiamo che lo Stato mena sul tavolo le risorse necessarie per ristorare quanti dovranno restare con le attività ferme. Ed è la sollecitazione di tutte le regioni".

Dopo essersi rivolto al governo centrale, Nello Musumeci si rivolge agli italiani: "I cittadini non si sentano soli e si fidino delle istituzioni, a partire dal territorio, non possiamo mettere certo un carabiniere per ogni autobus, le regole di distanziamento sono una necessità ineludibile".

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