"Niente pace con Salvini. Suo figlio...": Ghali torna all'attacco

In un lungo post sui social, il rapper ha negato di essersi riappacificato con il leader leghista dopo la lite a San Siro. "Porta avanti politiche razziste e di odio", ha attaccato. Poi la frase su suo figlio

"Niente pace con Salvini. Suo figlio...": Ghali torna all'attacco

Ghali non fa pace con Matteo Salvini. Anzi, rincara la dose e torna ad attaccare. E pensare che la lite innescata domenica scorsa a San Siro dal rapper contro il leader della Lega sembrava essersi risolta con una sorta di armistizio sancito da Le Iene. Ma niente da fare: a distanza di giorni, l'artista italo-tunisino ha dissotterrato la metaforica ascia di guerra (forse mai deposta) e si è scagliato nuovamente contro l'inviso esponente politico. Lo ha fatto, con toni altrettanto aspri, in un lungo post pubblicato nelle scorse ore sul proprio profilo Instagram. "Non ho assolutamente fatto pace con Salvini e non mi sono mai pentito delle parole che gli ho detto", ha scritto il rapper sui social a scanso di equivoci, lanciandosi in un vero e proprio sfogo contro il leader leghista e accusando i media di aver distorto la realtà.

"Sono andato allo stadio per tifare la mia squadra del cuore, lo stesso cuore che mi ha portato ad agire d’impulso", ha esordito il cantante in riferimento all'episodio consumatosi a San Siro ormai sette giorni fa. Poi ha negato categoricamente di essersi riconciliato con il leader leghista e ha argomentato: "Io sono per la pace, ma pace non si può fare con chi ogni giorno fa guerra ai più deboli portando avanti politiche razziste e di odio, con chi fa soffrire e morire la mia gente". Tra nuove frecciate ideologiche e considerazioni politiche, Ghali ha poi fatto addirittura la morale a Salvini. "La pace si farà quando ammetterà i propri errori, quando risponderà delle sue azioni, quando racconterà la verità al suo popolo e smetterà di creare disinformazione, usando l'immigrato come capro espiatorio dei problemi dell’Italia. Questa storia della pace tra me e Salvini è una bugia mediatica", ha commentato, stroncando così le notizie sulla riappacificazione.

Contro il leder leghista, il rapper è tornato ad essere un fiume in piena. Proprio come allo stadio. "È questa la vera violenza, non una verità urlata in faccia", ha infatti proseguito, rivendicando la bontà delle proprie invettive e rispedendo al mittente ogni suo tentativo di dialogo. O, quanto meno, di conversazione civile. "Ora dice che mi offrirebbe un caffè, ma allo stadio ha cercato di farmi cacciare dal mio posto invano. La mia non è politica, è pre politica, si parla di umanità. I miei non sono insulti, sono solo l’ennesima segnalazione urlata e frustrata verso il responsabile di innumerevoli ingiustizie", ha accusato nuovamente l'artista.

Infine, Ghali è tornato sull'apparente (e a questo punto rinnegata) pax siglata con Salvini tramite Le Iene. Il programma di Italia1, infatti, aveva fatto pervenire al leghista una maglietta firmata dal rapper. Gesto che ora il cantante disconosce e rilegge in modo diverso.

"Ho firmato quella t-shirt solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio, essendo mio fan, nella speranza che un giorno, crescendo, potrà farsi delle domande e avrà voglia di vivere in un'Italia diversa da quella voluta da suo padre. In fondo anche io ho preso delle scelte diverse da mio papà, so che può succedere", ha chiosato l'artista, chiamando indirettamente in causa pure il figlio dell'ex ministro. Altro che Peace & Love.

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