"Non lasciamo il porto". Humanity disobbedisce: scontro aperto col governo

La nave dell'Ong tedesca si rifiuta di lasciare il porto di Catania. Il capitano respinge l'ordine delle autorità italiane, ma il governo non arretra: "Umanità e fermezza"

"Non lasciamo il porto". Humanity disobbedisce: scontro aperto col governo

Humanity1 disobbedisce e non molla gli ormeggi. La nave Ong battende bandiera tedesca si è rifiutata di eseguire gli ordini delle autorità italiane, che le avevano chiesto di abbandonare il porto di Catania dopo lo sbarco concesso ai soggetti ritenuti fragili e bisognosi d'assistenza. Così, al momento, l'imbarcazione è rimasta dov'è: attraccata al molo di levante con 35 migranti a bordo. Tutti adulti "senza problemi fisici". Un atto apertamente ostile al governo del nostro Paese e al nuovo decreto del Viminale, che aveva introdotto norme più stringenti per le organizzazioni non governative.

La disobbedienza dell'Ong

A rendere noto l'atto di disobbedienza è stata la stessa Ong tedesca Sos Humanity. "Intorno alle 11.30, a Humanity1 è stato chiesto di lasciare il porto di Catania con 35 sopravvissuti a bordo. Il capitano ha rifiutato questo ordine. La legge marittima lo obbliga a portare in un luogo sicuro tutti coloro che sono stati salvati da un'emergenza in mare", ha comunicato sui social l'organizzazione. Poi l'ulteriore messaggio alle autorità italiane, segno di un braccio di ferro destinato a proseguire: "I superstiti hanno diritto a un accertamento di protezione individuale, che può avvenire solo a terra. Respingere le 35 persone a bordo di Humanity1 in cerca di protezione dalle acque territoriali è una forma di respingimento collettivo e quindi illegale".

I 35 profughi rimasti a bordo

Nella notte, le autorità italiane avevano concesso lo sbarco di 144 dei 179 migranti a bordo, dando seguito al nuovo provvedimento che prevede l'assistenza per i soggetti fragili (persone con problemi di salute, donne e bambini) e il successivo ritorno dell'imbarcazione nelle acque internazionali. L'Ong si era subito opposta, parlando di "selezione disumana" e chiedendo anche lo sbarco dei 35 profughi rimasti a bordo. Così, quando l'Italia ha intimato a Humanity1 di abbandonare il porto, la risposta è stata negativa. L'atto di disobbedienza, sul fronte politico, aveva trovato il sostegno della sinistra italiana.

"Umanità e fermezza", il governo non arretra

"Si sono coniugate umanità e fermezza", aveva divesamente osservato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando l'applicazione del nuovo decreto governativo. Sulla stessa linea, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Le autorità italiane, nel frattempo hanno autorizzato la medesima procedura per un'altra nave, la Geo Barents di Medici senza frontiere con 572 migranti a bordo. Restano invece al largo delle coste catanesi altre due imbarcazioni piene di migranti: si tratta della tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e la norvegese Ocean Viking, con 234 profughi.

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