Cronache

Sbarchi, Pantelleria è in ginocchio: pressing su Lamorgese

Il centro di accoglienza di Pantelleria è arrivato ad accogliere 184 migranti, tra i quali positivi al Covid, senza disporre nemmeno di un hotspot

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Nel silenzio del Viminale, proseguono gli sbarchi sulle coste italiane. Lampedusa è sotto i riflettori ma non è certo l'unico punto di sbarco per le carrette del mare che arrivano dal nord Africa. Ultimamente, si tende a concentrare tutta l'attenzione sulla più grande isola dell’arcipelago delle Pelagie e ci si dimentica di tutti gli altri punti di approdo. In particolare, l'isola di Pantelleria si trova a pochi km dalla Tunisia e qui, senza un hotspot, anche pochi migranti diventano un problema di gestione. Quando poi superano le 100 unità, i problemi si fanno enormi.

Il silenzio sugli sbarchi

Ma gli sbarchi autonomi si verificano su quasi tutta la costa meridionale siciliana e mentre si sa (quasi) tutto sugli sbarchi di Lampedusa, come per esempio dei 144 migranti arrivati nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 luglio con 9 diversi episodi, non viene data notizia degli altri eventi. Per esempio, in queste ore un barchino è stato rintracciato dai mezzi italiani al largo di Mazara del Vallo con a bordo 7 migranti. Difficile trovare traccia di questo evento. Così come è difficile trovare informazioni su quanto accade a Pantelleria. Noi de ilGiornale.it abbiamo raccontato ieri delle gravi condizioni dell'ex caserma Barone, in cui al mattino si trovavano stipati oltre 130 migranti per una capacità massima di 28. Numeri aumentati nel corso della giornata.

Emergenza a Pantelleria

Il governatore Nello Musumeci, quindi, ha alzato la voce per chiedere un intervento urgente del Viminale: "Anche a Pantelleria è emergenza. Il Centro di prima accoglienza è sovraffollato: la struttura ha una capienza di 28 posti, ma attualmente sono presenti 133 migranti di nazionalità tunisina, sbarcati negli ultimi giorni. Alcuni risulterebbero pure positivi al Covid". Il governatore si è quindi rivolto al titolare del Viminale: "Mi appello al ministro dell'Interno Lamorgese affinché anche in quest'isola possa essere destinato un reparto mobile della polizia, come avviene all'hotspot di Lampedusa. Anche a Pantelleria si vive, sul fronte migranti, una situazione critica e di disagio". La richiesta è che Pantelleria non venga lasciata sola: "Roma deve dare risposte anche a quest'altro avamposto dell'Italia nel Mediterraneo, un'altra frontiera dello Stato italiano che, al pari di Lampedusa, non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori".

I contagiati rimasti sull'isola

Al momento non si sono ottenute risposte in tal senso dal Viminale. Come ci riferisce Alberto Lieggio, segretario provinciale Italia Celere a Trapani, ieri alle 22 erano 184 i presenti nella caserma Barone di Pantelleria, il che significa che si superava la capienza del 650% del punto di accoglienza. Di questi, inoltre, 16 erano positivi al Covid. Dopo la denuncia delle gravi condizioni di Pantelleria, in serata è stato disposto il trasferimento di 81 stranieri con un traghetto di linea, partito alle 23 da Pantelleria e arrivato alle 6 di questa mattina a Trapani. I 16 positivi sono rimasti a Pantelleria insieme ad altri 87 migranti, per un totale di 103 persone che ancora si trovano all'interno della caserma che ne potrebbe ospitare solo 28 e che, quindi, è oltre il 350% della sua capienza massima, ossia come se a Lampedusa ci fossero oltre 1200 persone.

Degli 81 migranti trasferiti a Trapani, solo 21 non hanno avuto contatti stretti con soggetti positivi al Covid e, quindi, non sono tenuti per legge a sottostare al regime di auto sorveglianza. I restanti 60, invece, in base all'attuale normativa dovrebbero rispettare le indicazioni di auto sorveglianza in caso sopraggiungano i sintomi di positività: chi ha l'onere di verificare che queste persone rispettino il dispositivo?

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