Guerra in Ucraina

"Rimossi centinaia di corpi...". Così i russi "ripuliscono" il teatro di Mariupol

I russi hanno rimosso centinaia corpi dal teatro Mariupol bombardato lo scorso 16 marzo. Cancellate le tracce della carneficina. "Difficile immaginare un crimine di guerra più grande"

"Rimossi centinaia di corpi...". Così i russi "ripuliscono" il teatro di Mariupol

I soldati di Putin hanno "ripulito" il luogo della strage. Le macerie sono state rimosse, i corpi esanimi di centinaia di civili trasportati altrove. Buttati in una fosse comune. Il massacro provocato dal bombardamento al teatro di Mariupol, avvenuto lo scorso 16 marzo per mano dell'aviazione russa, è destinato a rimanere uno impunito. Difficile da quantificare in termini di vite spezzate. Le truppe di Mosca hanno infatti completato la bonifica della zona in cui sorgeva l'edificio distrutto a suon di missili, rimuovendo le tracce del devastante raid aereo.

"Ora non sapremo mai quanti civili di Mariupol siano stati effettivamente uccisi dal bombardamento russo al Teatro d'arte drammatico. I morti sono stati sepolti in una fossa comune a Mangush", ha affermato il consigliere del sindaco della città, Petro Andryushchenko, citato da Unian. L'esponente delle istituzioni locali ha inoltre aggiunto che "è difficile immaginare un crimine di guerra e contro l'umanità più grande". Secondo alcune stime ucraine, infatti, l'incursione aerea russa aveva provocato la morte di almeno 300 persone. Per la stragrande maggioranza civili, donne e bambini in particolare, che avevano trovato rifugio proprio nell'edificio. Stando invece alle risultanze di una nuova inchiesta svolta da Associated Press, i morti - dentro e fuori dal teatro - sarebbero stati il doppio.

Cosa fosse accaduto il 16 marzo scorso lo si era potuto ricostruire mettendo assieme le testimonianze di alcuni sopravvissuti, unite a quelle dei soccorritori della prima ora e dei residenti. Quel teatro era ritenuto un posto sicuro e pertanto nei suoi spazi avevano trovato riparo centinaia di persone. Solo una piccola parte di esse era riuscita a mettersi in salvo. Ma la reale portata di quella carneficina, purtroppo, non la si potrà mai stabilire. Già ad aprile, secondo quanto riferito dal consigliere del sindaco, le truppe russe avevano iniziato a rimuovere le macerie lasciate dai bombardamenti.

Nelle operazioni di sgombero, riferisce Unian, gli occupanti hanno imballato i corpi dei morti in sacchi di plastica, caricandoli poi su alcuni camion che li hanno trasportati altrove. Le salme sarebbero state accatastate in una fossa comune non distante da Mariupol. In questa attività - ha spiegato Andryushchenko - sono stati impiegati anche alcuni lavoratori del cosiddetto "ministero delle Emergenze" dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck, dal momento che i residenti locali si erano rifiutati di collaborare con i russi.

E mentre l'Italia ha manifestato la propria volontà di contribuire alla ricostruzione del teatro, di quella indicible strage rimane solo un doloroso ricordo.

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