Cronache

"Non voteremo il Salva Raggi". Resa dei conti nel governo Lega-M5S

Domani il Cdm sul Salva Roma. È la resa dei conti. La Lega non vuole firmare il decreto. L'attacco dei 5S: "Gaffe di Salvini"

"Non voteremo il Salva Raggi". Resa dei conti nel governo Lega-M5S

Il Salva Roma continua a dividere il governo. Da una parte i leghisti, dall'altra i grillini. Dopo l'inchiesta su Armando Siri e l'affaire Ama per la Raggi, con le relative richieste di dimissioni da parte dei colleghi di governo, ora la sfida Lega-M5S si gioca sulla norma in favore della capitale d'Italia.

Domani il consiglio dei ministri si riunirà e Conte, Salvini e Di Maio sono alla ricerca di una via d'uscita proprio sul Salva Roma. La disposizione, inserita nel dl Crescita, prevede la chiusura dal 2021 della gestione commissariale del maxi debito pregresso da 12 miliardi della Capitale. Il Movimento preme per manterla nel testo, la Lega invece vorrebbe stralciarla. Alla fine una soluzione potrebbe arrivare con l'allargamento 'dell'ombrello di salvataggio' anche agli altri Comuni a rischio dissesto. Insomma: non solo la Roma grillina. Il Carroccio vorreppe ma permettere a tutti i grandi comuni di rinegoziare i tassi di interesse sui vecchi mutui.

La tensione però è tanta. Oggi da Pinzolo Salvini è tornato all'attacco della Raggi: "A Roma mi sembra che ci sia un sindaco che non ha il controllo della città, dei conti, della pulizia, delle strade, delle case. Regali non ne facciamo". Fonti leghiste in serata fanno sapere che il Carroccio non ha intenzione di votare "norme che creano disparità". "Nessuna norma salva Raggi - sussurrano - Non esistono comuni di serie A e serie B. O si aiutano tutti i comuni e i sindaci in difficoltà o nessuno.Bene il decreto crescita con le misure per i risparmiatori truffati, per abbassare le tasse alle imprese, riduzione della burocrazia per gli enti territoriali".

All'indiscrezione trapelata da fonti leghiste rispondono subito quelle grilline. Che si scagliano contro il ministro dell'Interno: "Siamo di nuovo costretti a puntualizzare, perché la Lega con Matteo Salvini è inciampata in una grandissima gaffe senza saperlo - dicono - Il provvedimento di cui parlano, che loro chiamano salva-Roma, poi salva-Raggi quando capiscono che il primo epiteto non paga in termini elettorali, è totalmente a costo zero. Non andiamo oltre, ci fermiamo qui, sarebbe paradossale spiegare qualcosa che capirebbe anche un bambino". E ancora: "Forse non ha capito di cosa si tratta, visto che parliamo della chiusura di un commissariamento a costo zero che permetterà ai romani di non pagare più gli interessi su un debito vecchio di 20 anni che creò proprio il centrodestra con Berlusconi al governo.

Piuttosto la Lega pensi a Siri e alle indagini sui fondi che riguardano anche il loro tesoriere, invece di fare di tutto per nasconderlo".

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