Cronache

Trovate zanzare positive al "virus Usutu": ecco dove e cosa fare

Il dipartimento di prevenzione di Macerata ha individuato la presenza a Montelupone di zanzare positive al "virus Usutu" e il sindaco del Comune marchigiano ha firmato un'ordinanza contingibile e urgente per emergenza sanitaria

Una zanzara
Una zanzara

I primi casi di persone contagiate sono stati registrati circa un mese fa in Friuli. Sul finire dello scorso agosto, l'Istituto Zooprofilattico di Roma aveva individuato nel contagio la causa di morte di alcuni volatili trovati morti in Toscana. E l'ultimo campanello d'allarme in ordine cronologico è arrivato proprio ieri dalle Marche: il "virus Usutu" continua a circolare sul territorio nazionale. I tecnici del dipartimento di prevenzione del servizio sanità animale dell’Area Vasta 3 di Macerata, hanno accertato nei giorni scorsi la presenza di zanzare del genere "Culex pipiens" in un'area verde del Comune di Montelupone.

Le stesse che trasmettono il virus, tant'è che per scongiurare ogni rischio il sindaco del paese della provincia maceratese ha firmato nelle scorse ore un'ordinanza "contingibile e urgente per emergenza sanitaria". Un documento che fra le altre cose obbliga i residenti a evitare l’abbandono definitivo o temporaneo, negli spazi aperti al pubblico o privati, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana (oltre a evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante, anche temporanea). Gli abitanti dovranno oltretutto utilizzare prodotti larvicidi nelle rispettive proprietà: l'obiettivo è di evitare di attirare queste specifiche zanzare ed evitare che possano riprodursi con facilità.

Si tratta di un virus che arriva dall'Africa (ha preso il nome dal fiume dello Swaziland dove venne isolato per la prima volta) ed è simile a quel "West Nile" che sta conoscendo un certo incremento di casi a livello nazionale nelle ultime settimane. A trasmettere l'infezione anche in questo caso è infatti la puntura di zanzara, ma l'Usutu è meno contagiosa della febbre West Nile e riguarda soprattutto le specie aviarie. In Europa sarebbe stato osservato per la prima volta quasi trent'anni fa, nel 1996 con la sua comparsa che ha determinato mortalità significativa tra le popolazioni di merli in Italia e (successivamente) in altri Paesi europei.

L'agente patogeno può passare dalla popolazione aviaria ai mammiferi, esseri umani inclusi, attraverso i cosiddetti "vettori ponte". E si tratta proprio delle zanzare che compiono il pasto sia sugli uccelli che sui mammiferi. La malattia si manifesta di norma attraverso febbre leggera, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei, mentre nei casi più gravi si aggiungono debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore e convulsioni. Secondo il Ministero della Salute, le probabilità di contagio dall'animale all'uomo restano decisamente basse, se non altro.

Ma l'attenzione resta alta.

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