Coronavirus

Nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa e adesso il sindaco si rivolge al governo

Ben 3 sbarchi nella giornata di venerdì hanno portato 85 migranti sull'isola di Lampedusa, evidenziando il problema derivante dalla necessità di porre in quarantena le persone arrivate. Alcuni di loro sono stati trasferiti a Porto Empedocle, ma si teme l'emergere di una nuova ondata nei prossimi giorni

Nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa e adesso il sindaco si rivolge al governo

La tregua sul fronte migratorio sembra essere definitivamente cessata: dopo più di due settimane senza sbarchi, nelle ultime 48 ore sono arrivati nel nostro paese 111 persone frutto di quattro approdi registrati tra giovedì e venerdì.

Ed è ancora una volta Lampedusa l’isola in prima linea sul fronte: tutti e quattro gli sbarchi infatti, sono stati registrati sulla più grande delle Pelagie, con la situazione diventata subito critica per via delle logistiche ed evidenti difficoltà a gestire la quarantena.

Se infatti in occasione del primo sbarco di giovedì sono approdati 26 migranti, trasferiti prontamente presso il locale hotspot dell’isola in cui hanno potuto iniziare senza grossi problemi l’isolamento, venerdì sono arrivate 85 persone dopo tre sbarchi nel giro di poche ore. E questo ha posto serie difficoltà logistiche per il rispetto delle norme relative al contenimento del coronavirus. A sottolinearlo è stato il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, dopo l'ultimo sbarco verificatosi venerdì: “Quelle persone dal molo devono essere subito trasferite al di fuori di Lampedusa – ha tuonato il primo cittadino – senza entrare in contatto con chi già risiede sull'isola. Bisogna tutelare la salute della cittadinanza, che sta rispettando con grandi sacrifici le disposizioni per fronteggiare l'emergenza coronavirus contenute nel decreto del presidente del Consiglio”.

Il problema è principalmente questo: anche i lampedusani, come tutti gli italiani, stanno rispettando le norme per il contenimento dell’emergenza coronavirus, che prevede rigide misure volte ad evitare il più possibile i contatti sociali. Dunque, i migranti che arrivano a Lampedusa devono essere messi in quarantena. Ma se il numero delle persone sbarcate dovesse continuare a crescere, sull’isola non ci sarebbero posti idonei per ospitarli in isolamento.

“Serve un provvedimento chiaro – ha ribadito il sindaco Martello – che valga anche in caso di eventuali altri sbarchi futuri. Lo dico con grande senso di responsabilità, che non intacca la vocazione all’accoglienza che Lampedusa e i lampedusani hanno sempre dimostrato. Ma stiamo vivendo un’emergenza che impone misure severe, e queste devono essere rispettate da tutti”.

Gli 85 sbarcati ieri sono arrivati su tre diverse imbarcazioni e sistemati provvisoriamente sul molo Favarolo, lo stesso che in questi anni ha accolti migliaia di persone provenienti dall’Africa. Dopo l’appello del primo cittadino, constatando l’impossibilità di far rispettare la quarantena a Lampedusa, gli 85 migranti arrivati venerdì sono stati imbarcati sul traghetto diretto a Porto Empedocle.

La notizia è stata confermata sia da fonti della Capitaneria di Porto Empedocle che della Questura di Agrigento. Una volta arrivati in Sicilia, i migranti sono poi stati destinati verso strutture individuate dalla Prefettura.

A Lampedusa dunque rimangono al momento le 26 persone arrivate giovedì, ma il problema in previsione futura non è di second’ordine: le belle giornate e le condizioni favorevoli del mare, potrebbero favorire nuovi sbarchi e dunque nuovi problemi logistici da gestire. I migranti arrivati in questi giorni, proverrebbero tutti dalla Tunisia e si sarebbero mossi in modo autonomo.

Ma anche dalla Libia sono arrivate notizie di un nuovo barcone con 110 persone a bordo partito dalla Tripolitania ed attualmente presente nelle acque Sar maltesi. A darne notizia è il network telefonico Alarm Phone.

Da quando era iniziata l’emergenza Covid-19 in Italia, non era sbarcato nessuno ed il fenomeno migratorio quasi evaporato dopo i numeri record di inizio 2020.

Adesso si teme, da questo punto di vista, un’inversione di tendenza.

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