Coronavirus

Cosa si può fare (e cosa no) prima e dopo le 18 di lunedì

Ecco come dovremo comportarci da domani, quando entrerà in vigore il nuovo Dpcm. Cosa cambia dalle 18 in poi

Cosa si può fare (e cosa no) prima e dopo le 18 di lunedì

Ci siamo. Dalla mezzanotte di lunedì 26 ottobre entra in vigore del nuovo dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte. Un "semilockdown" che di fatto spegne metà del Paese dalle 18 in poi. Occorre però fare un po’ di chiarezza per quanto riguarda le nuove norme che dovremo rispettare, non solo dopo la famigerata "ora X" imposta dal governo.

Le regole nel nuovo Dpcm

Prima di tutto il premier raccomanda - ma non vieta - di evitare gli spostamenti se non strettamente necessario. Così come chiede che gli inviti a casa di amici e conoscenti siano limitati e che si cerchi di non far entrare in casa persone esterne al nucleo familiare ristretto. Per le attività fuori casa possiamo pensare a una giornata divisa in due parti, ovvero prima e dopo le 18. Chi uscirà dopo questo orario, per tornare alla propria abitazione dovrà comunque rispettare l'eventuale coprifuoco imposto dalla propria Regione. Dopo l’orario in vigore si dovrà portare con sé una autocertificazione che possa comprovare le esigenze improrogabili che ci hanno costretti a uscire. Per esempio motivi di salute, lavoro o emergenze.

Per quanto riguarda la Lombardia, la Campania e la Sicilia, il coprifuoco è stato fissato dai governatori per le 23. Un’ora dopo, alle 24, per Lazio e Calabria.

Prima delle 18

Nella prima parte della giornata, quindi fino alle 18, potremo fare una vita più o meno normale (o almeno secondo la "normalità" imposta finora dal Covid). Gli studenti andranno regolarmente a scuola, fatta eccezione per quelli dei licei, per i quali è stata pensata una didattica a distanza del 75%. È lecito recarsi al lavoro, anche se sarebbe preferibile lo smart working. Jogging e attività motorie sono consentite all’aperto e nei circoli sportivi. Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie saranno aperti e ci accoglieranno anche nei fine settimana e nei giorni festivi, purché non più di quattro persone per tavolo. Nei supermercati, nei negozi alimentari, nelle farmacie sarà consentito l’accesso. Negli esercizi commerciali potremo dedicarci allo shopping purché venga rispettato il distanziamento. Anche il parrucchiere e i centri estetici saranno pronti ad accoglierci. Una visita al museo sarà possibile solo a ingressi contingentati, proprio per evitare assembramenti. Nessuna modifica nemmeno per i mezzi pubblici, anche se - si legge - “è fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

Anche qui una raccomandazione ma non un divieto. Muoversi all'interno del Paese, superando i confini comunali e regionali per il momento è ancora una nostra scelta. Nessun imposizione da parte del governo.

Dopo le 18

Le cose cambiano un po’ nella seconda parte della giornata, ossia quella dopo le 18, soprattutto per quanto riguarda bar, ristoranti e gelaterie. Questi esercizi dovranno infatti impedire l’entrata dalle 18 in punto e sarà consentito solo vendere cibo da asporto o con consegna a domicilio. Per il resto non cambia nulla. Chi si deve recare sul posto di lavoro può tranquillamente farlo. Il cibo potrà essere ordinato a casa fino a mezzanotte e potremo anche comprarlo direttamente sul posto. A patto che non venga poi consumato dentro il locale o per strada. Supermercati, alimentari, farmacie, parrucchieri, e centri estetici saranno accessibili. Così come sarà possibile lo shopping e la visita al museo con ingressi scaglionati e distanziamento. Anche per la visita ad amici e familiari valgono le regole precedenti alle 18. Così come l’utilizzo dei mezzi pubblici. Entrambi sconsigliati ma non vietati dal Dpcm.

Uscire dal proprio Comune o dalla Regione di residenza è fattibile anche dopo le 18.

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