Cronache

Offre sesso ai carabinieri per evitare la multa: arrestata una romena

Una donna di nazionalità romena ha provato a corrompere i carabinieri con una prestazione sessuale per evitare il sequestro dell'auto. Arrestata per tentata corruzione

Offre sesso ai carabinieri per evitare la multa: arrestata una romena

"Facciamo sesso e non mi multate". Così, un trentatrenne di nazionalità rumena ha tentato di corrompere i carabinieri per evitare che le comminassero una multa dopo aver riscontrato una grave infrazione del codice della strada. Per la donna sono scattate subito le manette.

I fatti risalgono ad un giorno fa, a Cerignola, graziosa cittadina in provincia di Foggia. Secondo quanto riferisce il quotidiano online Foggiareporter.it, la trentatrenne stava viaggiando a bordo di un' auto, in compagnia di due uomini, quando i militari dell'Arma le hanno intimato ALT in via Gran Sasso. Attraverso dei controlli di routine, è emerso che il conducente della vettura, anch'egli rumeno, non avesse mai conseguito la patente di guida. Dunque, per evitare una salatissima contravvenzione e il sequestro della vettura, la donna ha ben pensato di proporre "uno scambio di favori"ai carabinieri. Peccato che non fosse stata accorta nella valutazione dell'offerta.

"Facciamo sesso e non mi multate", l'avrebbe buttata lì, senza tergiversare troppo, certa che con una proposta osè sarebbe riuscita a dissuadere i militari. Be', decisamente un azzardo folle. Neanche a dirlo che, di tutta risposta, i carabinieri le hanno messo le manette ai polsi. La trentarenne è stata tratta in arresto con l'accusa di istigazione alla corruzione. Sottoposta ai domiciliari, dopo la convalida dell'arresto, è stata liberata.

Non è la prima volta che un automobilista provi a magagnare per evitare la multa. Un episodio analogo, che al tempo fece molto discutere, risale al novembre del 2018. In quel caso, un corriere fuorilegge di nazionalità rumena, provò a corrompere i militari della stazione di Formello con 500 euro in contanti.

Subito dopo la proposta, per lui si spalancarono le porte del carcere di Rebibbia.

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