Cronache

Tornano le grandi piogge: come cambia il tempo da martedì

Ottime notizie sul fronte delle piogge: dopo mesi di sofferenza, il Nord ne riceverà tante a partire da mercoledì prossimo dando una prima spallata alla siccità. Ecco le zone più colpite

Tornano le grandi piogge: come cambia il tempo da martedì

Finalmente, la siccità che dura da oltre 100 giorni su gran parte del Nord e che ha prosciugato il Po e decine di altri fiumi ha le ore contate: piogge importanti, quindi intense e persistenti, torneranno a farci visita tra martedì e mercoledì grazie a una perturbazione in arrivo dall'Atlantico che non risparmierà le nostre regioni centro-settentrionali.

Si rivede l'Atlantico

Il merito, è proprio il caso di dirlo, è di correnti fredde di origine artica che si getteranno sul Mediterraneo dando origine a un intenso vortice ciclonico in formazione nei pressi della "Valle del Rodano": vista la posizione, forti piogge investiranno tutto il Nord e le regioni tirreniche con nevicate abbondanti oltre i mille metri di quota su Alpi e Appennini. Questa perturbazione darà finalmente una spallata al clima secco che dura ormai dal 2021 ma, ovviamente, l'emergenza non potrà rientrare soltanto con un alcuni di giorni di piogge, seppur intense e persistenti. Andando nel dettaglio, i fenomeni colpiranno tutte le regioni settentrionali da ovest verso est e le regioni tirreniche più esposte a questo tipo di flusso. Più al riparo le zone adriatiche, il Sud e la Sicilia dove comunque non mancheranno fenomeni, certamente meno organizzati e intensi delle altre regioni.

Quanto dura il maltempo

Secondo gli esperti, non dovrebbe trattarsi di una toccata e fuga ma tante piogge e temporali toccheranno a più riprese le nostre regioni almeno fino a domenica 3 aprile. Insomma, almeno una settimana piena in compagnia del maltempo che, pur con le dovute pause, busserà alla porta soprattutto del Centro-Nord, certamente le aree più penalizzate da questi mesi di siccità. A fine evento, dovrebbe essere la Liguria di Levante a registrare gli accumuli di pioggia più importanti, subito dopo Piemonte, Val D'Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna e, a seguire, anche le restanti regioni settentrionali. In questa fase, le temperature subiranno un calo sulle zone colpite dai fenomeni grazie anche all'aria artica presente in quota: si tratterà a tutti gli effetti di un episodio molto più invernale che primaverile, quello che è mancato per quasi tutta la stagione.

Le proiezioni a medio-lungo termine

Aprile e maggio saranno decisivi per capire se, durante la prossima estate, avremo gravi problemi di mancanza d'acqua o no. È per questo che dobbiamo sperare che piova il più possibile, logicamente senza nubifragi. Al momento, l'alta pressione africana non sembra poter intervenire sul nostro Paese e la "porta" atlantica, una volta spalancata, potrebbe inviare nuovi fronti piovosi che bagnerebbero a più riprese gran parte d'Itala anche dopo la giornata di domenica 3 aprile. Siamo ancora nel campo delle ipotesi ma la tendenza fa ben sperare.

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