Cronache

Venne bruciato vivo: in manette la moglie, l'amante e il figlio

Novità sull'omicidio di Vincenzo Cordì, l'uomo bruciato vivo all'interno della sua auto: i carabinieri hanno arrestato la moglie, il figlio e l'amante di lei

Venne bruciato vivo: in manette la moglie, l'amante e il figlio

In data 3 febbraio 2020 sono state arrestate tre persone per l'omicidio di Vincenzo Cordì, l'uomo bruciato vivo a Roccella Jonica (Reggio Calabria) lo scorso 11 novembre. In manette la moglie, l'amante e il figlio di lei. Come si legge dall'agenzia Lapresse, l'accusa è di omicidio volontario. Il cadavere carbonizzato del cameriere 53enne venne rinvenuto nel suo paese due giorni dopo il rogo. Gli approfondimenti svolti dagli inquirenti hanno di conseguenza fatto luce sul movente, da rintracciarsi nell'ambito familiare. La moglie della vittima, Susanna Brescia, attualmente disoccupata, risulta essere pregiudicata per alcuni reati contro il patrimonio e la pubblica fede. La donna è finita in carcere. Lo stesso destino è toccato a Francesco Sfara, figlio della donna avuto da un precedente matrimonio. Anche il giovane risulta essere disoccupato e pregiudicato sempre per reati contro il patrimonio.

Tra gli arrestati anche Giuseppe Menniti, operaio con precedenti per reati in materia di stupefacenti, "legato da una relazione sentimentale con Susanna Brescia". Nella tarda serata dello scorso 11 novembre, secondo quanto emerso dalle indagini, la donna ha dapprima condotto con l'inganno Vincenzo Cordì in località Scialata, a San Giovanni di Gerace, nella Locride. In seguito, con la collaborazione del figlio e dell'amante, lo ha tramortito, cosparso di benzina e dato fuoco all'interno della sua autovettura, una Fiat 16. Una ricostruzione che sarebbe stata comprovata dagli esami scientifici e dall'autopsia. Come accertato dagli inquirenti, la moglie di Cordì avrebbe tentato di far credere agli investigatori che il consorte si sarebbe suicidato, in quanto stava passando un periodo di depressione, al fine di depistare le indagini. Sono bastati, tuttavia, poco più di due mesi ai carabinieri di Reggio Calabria, con il coordinamento da parte della procura di Locri, per giungere a quella che ha tutta l'aria di essere la verità dei fatti. L'ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale della cittadina reggina.

Vincenzo Cordì: in manette i presunti autori dell'omicidio

Sono in tutto tre gli arrestati per l'omicidio di Vincenzo Cordì, cameriere 53enne ucciso a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. I carabinieri hanno tratto in arresto, per la precisione, la moglie, l'amante e il figlio della donna nato da un precedente matrimonio. Vincenzo venne barbaramente bruciato vivo mentre si trovava nella sua auto, nella notte tra il 12 e 13 novembre 2019. I tre soggetti sono stati arrestati in data 3 febbraio 2020 dai carabinieri di Reggio Calabria, su disposizione della procura della repubblica di Locri. Sembra che il mistero intorno all omicidio sia stato risolto. Il movente, secondo gli investigatori, sarebbe da ricercare nelle continue liti familiari. Il cadavere carbonizzato di Cordì fu rinvenuto nella sua auto due giorni dopo l'omicidio. L'auto sarebbe stata incendiata dagli assassini dell'uomo, mentre quest'ultimo era ancora in vita.

Susanna Brescia, moglie della vittima, aveva tentato di depistare le indagini affermando che il marito si fosse in realtà suicidato a causa della depressione.

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