Cronache

Omicidio Ziliani, la nonna e i sospetti sul "trio": "Qualcosa non tornava"

Al via il processo per l'omicidio di Laura Ziliani. La testimonianza della nonna di Silvia e Paola Zani, le figlie dell'ex vigilessa uccisa: "Piangevano, ma c'erano troppe cose anomale"

Omicidio Ziliani, la nonna e i sospetti sul "trio": "Qualcosa non tornava"

È cominciato ieri mattina, giovedì 27 ottobre, il processo per l'omicidio di Laura Ziliani, l'ex vigilessa uccisa a Temù nella notte tra il 7 e l'8 maggio del 2021. In aula, davanti alla Corte d'Assise di Brescia c'erano i tre imputati: le sorelle Silvia e Paola Zani, figlie della vittima, e Mirto Milani, il fidanzato della prima ma legato sentimentale anche alla seconda. Tra i banchi del Tribunale c'era anche Marisa Cinelli, la nonna delle ragazze. "Le mie nipoti mi hanno detto che la mamma era andata via spontaneamente. A me sembrava davvero impossibile", ha raccontato ai giudici nel corso dell'udienza.

La testimonianza

Dubbi, sospetti ma soprattutto un immenso, insopportabile dolore. Marisa Cinelli, la mamma 82enne di Laura Ziliani, ha vissuto tutte le tappe della drammatica vicenda: dal ritrovamento del cadavere di sua figlia, rinvenuto sulle sponde del fiume Oglio lo scorso agosto (due mesi dopo il delitto), all'arresto delle nipoti. Ricorda tutto, a partire da quella telefonata in cui Silvia e Paola la informavano del presunto allonamento volontario dell'ex vigilessa. Era l'8 maggio. Silvia al telefono: "'Nonna, la mamma non è rientrata'. Non mi chiamava mai (Silvia ndr). Che strano. - ha raccontato l'anziana (lo riporta Il Giorno) - Qualche giorno dopo mi hanno portato a Temù. Le mie nipoti mi hanno detto che la mamma era andata via spontaneamente. A me sembrava davvero impossibile. Piangevano, ma mi davano l'impressione di scarsa preoccupazione. Non ho subito pensato che loro c'entrassero, ma c'erano troppe cose anomale. Mi dicevo qui qualcosa è successo, però non riuscivo a capire. In quei giorni sembrava che le mie nipoti avessero fatto con Mirto una famiglia a parte e avessero abbandonato gli altri miei figli, che erano là per le ricerche".

I sospetti sul "trio"

Laura Ziliani è stata sedata con un "mezzo venefico": una dose massiccia di benzodiazepine che Silvia e Paola avrebbero aggiunto ai muffin preparati per la Festa della Mamma. E poi soffocata dapprima con un sacchetto legato attorno al collo e poi a mani nude. Un omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dal successivo occultamento di cadavere, che il "trio diabolico" avrebbe ordito per accaparrarsi un piccolo tesoretto, immobili soprattuto, che l'ex vigilessa aveva accumulato negli anni. "Laura mi diceva che c'erano discussioni in famiglia per la questione della ristrutturazione delle case, se lei faceva qualcosa a loro non andava bene e viceversa. - ha spiegato ancora la nonna delle ragazze - C'erano battibecchi anche con Milani, ma mi sembravano tensioni normali, che possono capitare in famiglia". Dei sospetti sul presunto ménage à trois li aveva avuti anche lei: "C'erano, - ha confermato l'anziana -anche Laura me li aveva confidati, ma non eravamo sicuri".

Poi ha concluso: "Certo, lei non era contenta della situazione".

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