Sfruttavano i lavoratori nelle campagne sottoponendoli ad orari di lavoro massacranti, senza riposo e con pochi spiccioli a titolo di pagamento. Dopo una denuncia, sono stati individuati ed arrestati. Si tratta di due fratelli catanesi, di 49 e 40 anni, per i quali questa mattina la procura distrettuale di Catania ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dai carabinieri del comando tutela lavoro- nucleo ispettorato del lavoro. Sui due gravano le accuse per il reato di sfruttamento del lavoro e violenza privata ai danni dei loro dipendenti.
I fratelli, uno titolare e l’altro socio della stessa società agricola, non esitavano a ridurre in condizione di schiavitù gli uomini di cui erano a disposizione per portare avanti i lavori nei campi. La scoperta di tutto quello che accadeva nell’azienda è stata possibile grazie alla denuncia di due dipendenti, di origine rumena, stanchi di subire le diverse angherie di cui erano vittime da troppo tempo. Anche loro venivano sistematicamente sfruttati nelle terre unitamente al compito di vigilare sugli altri lavoratori e sull’azienda. Dimoravano in un fabbricato rudimentale e privo di qualsiasi condizione igienico sanitaria necessaria. Un giorno, per futili motivi, sono stati cacciati via non prima di subire però violenze e minacce varie. Proprio in virtù di questo motivo i due hanno deciso di raccontare tutto ai carabinieri.
A partire da quel momento i militari hanno dato esecuzione ad una serie di attività investigative nella zona indicata dai rumeni. Sono state numerose le attività tecniche eseguite attraverso pedinamenti, registrazioni video e appostamenti che hanno permesso di accertare quanto era stato raccontato dalle vittime. Sui campi, a lavorare, sono stati individuati 8 lavoratori stranieri di origine tunisina, marocchina e rumena. Tutti lavoravano privi di qualsiasi mezzo di sostentamento e in condizioni di sfruttamento stando sui campi tutto il giorno e con turni estenuanti.
Nessuno di loro godeva di ferie, riposi settimanali ed indennità accessorie. La loro paga era palesemente difforme ai contratti collettivi nazionali e territoriali e, comunque, sproporzionata alla quantità e alla qualità di lavoro prestato: 2 euro e 50 centesimi all’ora. L’attività svolta dai dipendenti violava anche la normativa in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro.
Dunque, sulla base delle informazioni raccolte, i carabinieri hanno avuto modo di appurare una sistematicità del modus operandi dei due fratelli, iniziato nell’aprile del 2015 e continuato fino ad ora. Con un blitz i due fratelli sono stati arrestati. Nei loro confronti è stata applicata anche la misura della sospensione dall’esercizio dell’attività di impresa per un anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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