Cosa fanno i 50enni e 60enni che perdono il lavoro prima di aver maturato la pensione? Farsi riassumere da un’altra parte, in questo momento, è una missione impossibile e aspettare “una mano” dallo Stato non è sempre un’idea che funzioni. Molti di loro, quindi, si rimettono in gioco e aprono un’impresa individuale. Anche così si affronta la crisi. Secondo i dati dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, in Italia nei primi sei mesi del 2012 sono state più di 25mila le nuove aziende con un titolare tra i 50 e i 70 anni. E sono cresciute in un anno del 6,8 per cento, al ritmo di 150 al giorno. Un segno “più” nei mesi critici della nostra economia e la dimostrazione che spesso la miglior difesa è l’attacco. Si tratta soprattutto di “veterani” che si reinventano per necessità, dopo aver perso il lavoro. Oppure che vogliono aiutare economicamente figli e famiglia. Sul totale, una nuova azienda su quattro nata dall’iniziativa di un over 50 è nel settore del commercio. Seguono tra i più rappresentativi il settore delle costruzioni (16,8%) e le attività manifatturiere (8,8%). Gli ultracinquantenni nuovi imprenditori sono stati tra gennaio e giugno di quest’anno 3.653 in Lombardia, 2.286 in Emilia Romagna e 2.279 in Veneto. L’aumento rispetto allo stesso periodo del 2011 però è stato più consistente in Puglia (+28,2%), Basilicata (+27,3%) e Valle d’Aosta (+26,2%). Tra le regioni, hanno il segno meno solo Piemonte (-2,3%), Friuli-Venezia Giulia (-7,7%) e Campania (-10,7%).
I macrosettori preferiti dagli over 50 sono l’agricoltura (+22,9% di neo attività individuali iscritte al registro imprese nel gennaio-giugno 2012 rispetto al primo semestre 2011), l’industria (+26%) e i servizi (51,1%).
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