Coronavirus

Pediatra minacciata dal padre di una paziente: "La trito come il sale e l'ammazzo"

“La bimba ieri mattina aveva febbre a 37.5, tosse e rinorrea. Avvisaglie che fanno scattare il protocollo Covid-19" ha spiegato la dottoressa che, come da protocollo, aveva ordinato il tampone da fare alla piccola

Pediatra minacciata dal padre di una paziente: "La trito come il sale e l'ammazzo"

Ha rischiato grosso la pediatra che è stata minacciata di morte dal padre di una sua piccola paziente febbricitante. L’uomo è stato segnalato ai carabinieri e solo nei prossimi giorni la vittima deciderà se presentare la denuncia nei suoi confronti. La mamma della bimba aveva firmato il consenso a sottoporre la figlia al tampone, come da protocollo in questi casi.

L'uomo alla pediatra: "La trito come il sale e l'ammazzo"

“Adesso vengo nel suo studio, prima la trito come il sale fino e poi l’ammazzo. Il coronavirus non esiste. Idiota” le avrebbe detto l’uomo al telefono. Secondo quanto riferito dalla donna a Il Messaggero, sarebbero state queste le parole che si è sentita urlare nella cornetta. Giannina Candelori, pediatra di Roseto degli Abruzzi, comune in provincia di Teramo, aveva solo cercato di fare il suo dovere di medico. Aveva infatti ordinato un tampone per quella bimba di circa 4 anni che era febbricitante e mostrava altri sintomi riconducibili al virus. “La bimba ieri mattina aveva febbre a 37.5, tosse e rinorrea. Avvisaglie che fanno scattare il protocollo Covid-19” ha spiegato la pediatra che ha anche subito avvisato la madre della paziente sulla procedura. La mamma aveva quindi firmato il consenso.

Visto che i genitori della minorenne sono separati, La Candelori stava aspettando di avere il via libera anche dal papà. La professionista ha quindi cercato immediatamente di contattare l’uomo, ma solo dopo vari tentativi è riuscita a trovarlo. Però, appena ha risposto al telefono, l’uomo l’ha investita di parole, offendendola e minacciandola anche di morte. A quel punto la pediatra ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Roseto per informarli di quanto era avvenuto e fornendo loro le generalità del suo aggressore.

Lo sfogo del medico

La pediatra si è quindi sfogata, spiegando che al momento ha solo informato i militari a scopo cautelativo. Nei prossimi giorni deciderà cosa fare, ha infatti spiegato: "Non escludo, però, nei prossimi giorni di presentare denuncia. Infine ho chiamato la direzione generale della Asl di Teramo chiedendo delle linee guida certe e che non ogni pediatra le possa interpretare a proprio modo. Lavorare in questa maniera, con i negazionisti che si moltiplicano come funghi, è diventato difficilissimo e rischioso. Purtroppo questa cosa non è capitata solo a me, e una volta sola, ma capita quotidianamente anche ai miei colleghi.

È arrivato il momento di dire basta”.

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