Cronache

Palermo, boss ordina omicidio figlia: ha una relazione con carabiniere

È stato arrestato il boss di Bagheria Pino Scaduto: aveva commissionato l'omicidio al figlio ma lui si è rifiutato

Palermo, boss ordina omicidio figlia: ha una relazione con carabiniere

È stato arrestato il capomafia di Bagheria Pino Scaduto, il componente della Cupola per volere di Totò Riina e Bernardo Provenzano. Il boss è tornato in carcere dopo sei mesi di libertà in cui ha provato a riorganizzare Cosa Nostra. A mettere in crisi l'interno clan è stata proprio sua figlia, ribattezzata "sbirra" perché ha iniziato una storia d'amore con un carabiniere. Un affronto per il codice mafioso, tanto che il padre ha commissionato il suo omicidio al fratello, che però si è rifiutato.

Come riporta Repubblica, il figlio si sarebbe confidato con un amico, dicendogli "io non lo faccio, il padre sei tu e lo fai tu… io non faccio niente… mi devo consumare io? Consumati tu, io ho trent’anni, non mi consumo".

Oltre al boss, grazie all'operazione antimafia "Nuova alba" del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo sono state arrestate altre 16 persone accusate di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata. Impegnati oltre cento carabinieri, con l'ausilio di unità cinofile e di un elicottero del nono Nucleo di Palermo.

È stata accertata l'appartenenza di alcuni soggetti a Cosa nostra e documentate alcune estorsioni commesse ai danni di imprenditori di Bagheria e dei comuni limitrofi. Inoltre, sono stati ricostruiti i mutevoli equilibri mafiosi del mandamento di Bagheria, sempre capace di rigenerarsi dopo ogni operazione di polizia, con l'immediato rimpiazzo degli arrestati.

Nell'ordinanza di custodia cautelare viene contestata ad alcuni indagati l'appartenenza alla cosca, con l'incarico di selezionare le vittime, di riscuotere le somme di denaro e di provvedere al sostentamento degli affiliati detenuti in carcere, nonchè alla gestione monopolistica delle mediazioni immobiliari, imponendo provvigioni superiori a quelle di mercato.

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