Palermo, è emergenza rifiuti. Incendiati nella notte i cassonetti

Scoppia la polemica politica, nel mirino il sindaco Orlando

Palermo, è emergenza rifiuti. Incendiati nella notte i cassonetti

È emergenza rifiuti a Palermo dove solo ieri notte i vigili del fuoco hanno dovuto spegnere il fuoco di ben centocinquanta roghi appiccati ai cassonetti dell'immondizia. In particolare sono due le zone in cui si sono sviluppate le fiamme: Falsomiele e Villagrazia. In cenere vere e proprie montagne di rifiuti con inevitabili ricadute sull'aria respirata dai cittadini. Non è mancata la paura tra i residenti delle due zone alla vista delle nubi la cui tossicità è quasi certa. Non è mancatala la polemica politica, con la sua esplosività.

"La città di Palermo è sommersa dai rifiuti ed è scoppiata la protesta in Consiglio comunale, ma l'unica vera forma di protesta, degna della gravità della situazione, sarebbero le dimissioni di tutte le opposizioni". A dichiararlo Eusebio Dalì, vice presidente dell'Ast e dirigente di Forza Italia. Dali ha aggiunto: "Lascino Orlando da solo, in mezzo ai rifiuti, coi suoi vassalli latranti a fargli compagnia". Duro attacco al sindaco, quindi, ma l'emergenza in sé appare difficile da risolvere.

Perché le complicazioni non mancano. Sempre a livello politico. E se non si manifestano a Palermo sono pronte a spuntare altrove, in provincia. Per esempio a Partinico dove, nonostante la gravità della situazione, è mancato il numero legale in Consiglio comunale; l'assemblea era chiamata a discutere proprio del nuovo piano rifiuti. La seduta dell'assise civica è stata rinviata, anche se il rinvio non fa altro che incancrenire la situazione. "Oggi 18 consiglieri comunali su 24 - ha dichiarato il sindaco del centro palermitano Maurizio De Luca - hanno disertato la votazione che avrebbe consentito finalmente l'uscita del Comune dal vecchio sistema dell'Ato rifiuti e le variazioni di bilancio la quale avrebbero dovuto garantire la copertura del servizio e il pagamento degli operai dell'Ambito territoriale". Un'assenza che, secondo il primo cittadino, "ha mortificato tutta la cittadinanza e che rischia di aggravare ulteriormente l'emergenza rifiuti, oltre a esporre un Comune in dissesto a ulteriori squilibri finanziari". "Dopo tre riunioni preliminari con i rappresentanti dei gruppi consiliari, dove sono stati forniti tutti i dati, alla presenza dei tecnici che hanno redatto il nuovo piano rifiuti, si continua a giocare sulla pelle dei partinicesi - ha denunciato ancora De Luca -. Chi intende bloccare il percorso di risanamento del Comune ha il dovere di prendersi le sue responsabilità di fronte alla cittadinanza. Non si può, da una parte, denunciare e pontificare sull'emergenza rifiuti e, dall'altra, favorirla con questi comportamenti".

Il nuovo piano rifiuti da 5 milioni e 700mila euro prevede "ingenti risparmi per il Comune e per i cittadini - ha assicurato il sindaco - e molti servizi aggiuntivi rispetto al progetto, mai approvato dalla precedente amministrazione, che invece ammontava a circa 6 milioni e 200mila euro. Questa non è la battaglia del sindaco, ma di tutta la città: o si difendono i cittadini o si favorisce la speculazione", ha, infine, concluso il primo cittadino di Partinico.

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