Matteo Salvini è tornato in tribunale. Ieri, il leader della Lega era nell'aula bunker di Palermo per l'udienza preliminare del processo Open Arms, nel quale è imputato per sequestro di persona e rifiuti di atti d'ufficio. I fatti si riferiscano al ritardato sbarco dei migranti dall'imbarcazione della ong ad agosto del 2019. È stata una mattinata lunga per Matteo Salvini, che al termine dell'udienza è sembrato più che soddisfatto del risultato ottenuto. Ma è stata una chiamata a rasserenare completamente Matteo Salvini, una delle prime ricevute una volta uscito dal tribunale: quella di sua figlia Mirta. La bimba ha telefonato al padre con una videochiamata, assicurandosi che tutto fosse andato bene ed è lo stesso leader della Lega a raccontarlo sui social, pubblicando un fermo immagine.
"'Papà, sei uscito dal Tribunale? Ti fanno tornare a casa? Ti voglio bene'", ha detto la piccola Mirta al suo papà, assicurandosi che entro poche ore il leader della Lega sarebbe rientrato a casa ad abbracciarla. Inevitabile per Matteo Salvini, che prima di essere un politico è un padre, emozionarsi davanti a queste parole, al punto di volerle condividere con tutto il suo nutrito gruppo di seguaci sui social. "La video-telefonata di mia figlia mi scalda il cuore e mi ripaga di questa mattinata passata in un’Aula Bunker da IMPUTATO, colpevole di aver difeso la vita, l’Italia e gli Italiani", ha scritto il leader della Lega su Facebook, ricevendo numerosi commenti di supporto e di apprezzamento. Come spesso accade sui social, tra i tanti commenti di sostegno per Matteo Salvini, non sono mancate le critiche, molte delle quali pretestuose e populiste. "Chi usa la figlia per strumentalizzare un giusto processo, non fa una gran bella figura come padre", si legge per esempio tra i commenti di Facebook.
La chiamata di Mirta a suo padre è successiva al breve incontro che Matteo Salvini ha avuto con i giornalisti non appena varcati i cancelli del tribunale di Palermo. "Sono tranquillo e orgoglioso, rifarei e rifarò tutto se ne avrò modo in futuro", ha sottolineato il leader della Lega, rivendicando le scelte fatte nell'agosto 2019. Salvini spiega anche perché non si pente di quanto deciso quando diede l'ordine di fermare lo sbarco di Open Arms: "Parliamo di una nave spagnola, autorizzata ad avere a bordo 19 persone, che ne raccolse 162 in acque libiche e maltesi, che disse no allo sbarco a Malta, a un porto spagnolo e a un secondo porto spagnolo.
Che mise a rischio la salute dei 147 immigrati a bordo, due dei quali sono ancora oggi in carcere, e a processo c'è un ministro che senza che si sia registrato un morto o un ferito, ha difeso la dignità, i confini, la sicurezza e le leggi del Paese che stava rappresentando". Il prossimo appuntamento in tribunale per Salvini sarà il 20 marzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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