"Grande costernazione e dolore". Sono questi i sentimenti di Papa Francesco davanti "alla notizia dell’ennesima violenza perpetrata contro innocenti cristiani in Libia". "Non fa alcuna differenza che le vittime siano cattolici, copti, ortodossi o protestanti. Il loro sangue è uno medesimo nella loro confessione di Cristo!", scrive il Papa a Sua Santità Abuna Matthias Patriarca della Chiesa Ortodossa Tewahedo Etiopica, alla quale appartenevano le vittime dell’ultima strage.
"Il sangue dei nostri fratelli e delle nostre sorelle cristiani - aggiunge Francesco - è una testimonianza che grida per farsi sentire da tutti coloro che sanno ancora distinguere tra bene e male. E questo grido deve essere ascoltato soprattutto da coloro che hanno nelle mani il destino dei popoli".Il Papa si sente vicino alla sofferenza profonda dei cristiani etiopi e del loro patriarca "per le atrocità di cui sono vittima i suoi amati fedeli, uccisi per il solo fatto di essere seguaci di nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo", un "continuo martirio che viene inflitto in modo così crudele a cristiani in Africa, in Medio Oriente ed in alcune regioni dell’Asia". Francesco fa riferimento "alla gioia pasquale di quei discepoli a cui le donne recarono l’annunzio che Cristo è risorto dai mortì e afferma: "La nostra gioia, che non viene mai meno, è offuscata dal dolore.
Eppure, sappiamo che la vita che viviamo nell’amore misericordioso di Dio è più forte della sofferenza che tutti i cristiani provano, una sofferenza che accomuna uomini e donne di buona volontà in tutte le tradizioni religiose".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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