Cronache

Botte a compagna e neonato, ​nigeriano finisce in carcere

Dopo la conclusione delle indagini condotte dalla procura della Repubblica, il 28enne è finito dietro le sbarre: tra gli episodi raccontati dalla vittima anche una tentata violenza nei confronti del figlio neonato

Botte a compagna e neonato, ​nigeriano finisce in carcere

Vessata, minacciata di morte e pestata dal compagno con pugni, schiaffi e bastonate: è finito finalmente l'incubo per una nigeriana di 25 anni al termine delle indagini condotte nei confronti del suo compagno connazionale, ora ristretto dietro le sbarre della casa circondariale di Parma.

Come raccontato dalla stessa giovane vittima in sede di denuncia ai militari della stazione di Parma Centro, aveva conosciuto il 28enne poco dopo il suo arrivo nel nostro Paese, ovvero all'incirca un anno fa. I due avevano intrecciato fin da subito una relazione, che aveva portato alla nascita di un figlio, un evento, questo, di fondamentale importanza secondo la vittima nel cambiamento repentino di quello che oramai è il suo ex compagno.

Quest'ultimo, infatti, sarebbe divenuto sempre più intollerante e violento, sia nei confronti della donna che in quelli del loro stesso figlio, che in un'occasione il nigeriano avrebbe cercato addirittura di colpire con forza tramite un cuscino. In quella circostanza la pronta reazione della 25enne, capace di proteggere il neonato e di sottrarlo alle grinfie dell'uomo, aveva evitato danni peggiori.

Come detto, quindi, le violenze da parte del 28enne si erano intensificate dal momento stesso in cui la compagna era rientrata a casa dopo il parto. Proprio quel giorno, infatti, lo straniero l'aveva aggredita con inaudita violenza, dapprima minacciandola esplicitamente di morte, poi pestandola a sangue. Colpita ripetutamente con schiaffi al volto e con pugni in varie parti del corpo, la 25enne era stata anche percossa tramite il manico di una scopa e quindi ferita con delle unghiate, che le avevano procurato profonde lesioni.

Da quel momento in poi la vita della donna era divenuta un vero e proprio incubo quotidiano, col compagno che non perdeva occasione per usarle violenza, anche a conclusione di discussioni sorte per futili motivi. Dopo l'ennesimo episodio di aggressione nei suoi confronti, temendo anche per l'incolumità del figlio, la 25enne si era decisa a recarsi dai carabinieri di Parma per sporgere formale denuncia nei confronti dell'uomo e per chiedere di poter essere trasferita insieme al neonato in una struttura protetta che potesse garantirle protezione.

Da quel momento sono partite le indagini da parte della procura della Repubblica nei confronti del violento nigeriano, anche attraverso la verifica dei referti ospedalieri legati ai ricoveri della giovane vittima.

Con l'accusa di violenza domestica e di genere, l'extracomunitario è stato condannato alla misura cautelare del carcere da parte del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Parma.

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