Niente sesso, siamo divorziati. Alcuni dei lettori forse strabuzzerano gli occhi, eppure l'autore di questo diktat perentorio è assai autorevole: il patriarca di Lisbona cardinale Manuel Clemente. Che in una nota ai sacerdoti della prima e più grande arcidiocesi del Portogallo ha chiarito la posizione della chiesa lusitana (che peraltro non può che essere in linea con quella di Roma) sulla morale sessuale per i divorziati.
"Se un cattolico divorziato vuole accedere ai sacramenti deve vivere la nuova relazione amorosa nella continenza sessuale", spiega il porporato che di fatto sembra suggerire la castità come unica soluzione compatibile con la condizione di divorziato - con l'ovvia esclusione di quanti sciolgono il proprio matrimonio con il consenso del tribunale della Sacra Rota. Le sue parole hanno però suscitato un dibattito mediatico e hanno sollevato anche qualche perplessità fra i cattolici portoghesi, che si interrogano su come vivere la propria sessualità anche di divorziati in ottemperanza al magistero della Chiesa.
Il caso è finito sulle prime pagine di tutti i giornali del Paese e ha costretto ad un chiarimento anche il portavoce del Patriarca, che, con parole per la verità piuttosto sibilline, ha spiegato: "Il documento dice che i sacerdoti devono comunque proporre
la continenza ma considerando le difficoltà si può ricorrere alla confessione." Come dire: noi indichiamo la via per non peccare: per chi dovesse cadere comunque in tentazione, la via diventa quella della riconciliazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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