Povero Pd, trattato dai magistrati come una Forza Italia qualsiasi. A poche ore dal clamoroso arresto del sindaco di Lodi, ieri altre due sberloni: la condanna per evasione fiscale del segretario regionale della Sardegna, Renato Soru (già imprenditore di successo ed editore dell'Unità) e l'attacco di un autorevole membro del Csm, Piergiorgio Morosini, area Magistratura democratica, cioè il soviet dei giudici. «Renzi va fermato», avrebbe detto Morosini in un colloquio - pubblicato dal Foglio - nel quale ha lanciato un appello a bocciare il referendum sulla riforma costituzionale tanto caro al premier.
Ora sono tutti a stupirsi, non noi. È anni che denunciamo l'esistenza di una magistratura politicizzata, invasioni di campo, arresti ideologici. Scrivevamo: «La magistratura è un cancro» e siamo stati sommersi da insulti e sberleffi da chi oggi - toccato nel vivo degli interessi politici - dice e scrive esattamente le stesse cose. Prendiamo Francesco Merlo, firma della Repubblica. Ieri si è giustamente scandalizzato perché il Gip del tribunale di Lodi, confermando l'arresto del sindaco Pd, ha scritto che si tratta di personaggio «abietto». Benvenuto, collega Merlo, tra i resistenti. Mi chiedo però dove eravate, tu e il tuo giornale, quando altri pm e altri gip facevano carne di porco del centrodestra e del suo leader Silvio Berlusconi. Te lo dico io dove eravate: in prima linea a fare da portavoce e ufficio stampa ai Morosini di turno, vi spellavate le mani a furia di applaudire le loro deliranti esternazioni e sentenze. Siete stati complici della più gigantesca operazione di disinformazione del dopoguerra, invocavate più manette per chiunque passasse dalle parti di Arcore, non avete mosso un sopracciglio quando un collega di Morosini mi ha messo agli arresti come «delinquente abituale».
Adesso, caro Merlo, che tocca a voi subire gogna e ingiustizia, frignate come bambini, la Costituzione e la separazione dei poteri non sono più dogmi sacri e inviolabili. Come sempre capita alla sinistra, siete stati dalla parte sbagliata della cronaca e della storia.
Ora volete traslocare nella nostra di parte, che quel «Renzi va fermato» lo mettiamo sullo stesso piano del «Berlusconi va fermato»: una vera schifezza. Ma, per favore, prima le scuse. Così, tanto per rendervi un po' più credibili.
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