Non ci saranno perequazioni per le pensioni nel 2016 e nel 2017. A definirlo è l'Inps che in una circolare spiega che il decreto del Mef "stabilisce che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2016 è determinata in misura pari a 0,0 dal 1° gennaio 2017, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo". Pertanto, si legge nella circolare dell'Inps, "i valori provvisori dell'anno 2017 sono identici a quelli definitivi dell'anno 2016". "Le pensioni, gli assegni vitalizi, gli assegni e le pensioni sociali sono stati quindi posti in pagamento nello stesso importo di dicembre 2016" chiarisce il documento. Per il trattamento minimo per i lavoratori dipendenti e autonomi - che viene preso come base anche per l'individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito - il valore riportato nella tabella dell'Inps è a 501,89 euro mensili, per un importo annuo di 6.524,57 euro.
Gli indici di rivalutazione definitivo per il 2016 e provvisorio per il 2017 si attuano anche per le prestazioni a carattere assistenziale. Per le pensioni sociali l'importo definitivo per il 2016 mensile è 369,26 per un importo annuo di 4.800,38., stesso importo per i valori provvisori delle pensioni del 2017. Ma per quanto riguarda gli assegni del 2017 l'Inps precisa che "il recupero del differenziale negativo pari allo 0,1%, relativamente ai ratei corrisposti nel 2015 - scrive l'Inps - viene effettuato in massimo 4 rate, dalla mensilità di aprile 2017, con il limite minimo di 1 euro per ciascuna rata.
Gli importi inferiori a 1 euro vengono recuperati in unica soluzione". Su questo fronte il governo a quanto pare sta studiando una soluzione per evitare di mettere le mani nelle tasche dei pensionati con un intervento che possa rinviare il "prelievo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.