Il governo presenta nella manovra il pacchetto pensioni. Dopo una lunga trattativa con i sindacati di fatto l'esecutivo è pronto a varare una serie di misure che vanno a regolamentare l'uscita dal lavoro e l'innalzamento dell'età a 67 anni. Nel pacchetto voluto dal premier e dal ministro Poletti di fatto viene data l'esenzione dall'innalzamento dell'età a 67 anni a 15 categorie dei lavoratori gravosi e dei trattamenti pensionistici a integrazione salariale. La misura ammonta a 9,4 milioni di euro per il 2018. Altri 121,9 verranno invece predisposti nel 2019. Il pacchetto prevede anche le risorse da stanziare fino al 2027. Nel 2020 ad esempio la spesa per le pensioni toccherà i 176,7 milioni di euro. Si toccano i 191,9 nel 2021 e i 224,2 milioni per il 2022. Il picco viene toccato a 300 milioni per il 2027. Di fatto con queste nuove misure che hanno spaccato il fronte sindacale (la Cgil ha deciso di rifiutare il piano), nel 2019 i lavoratori che non subiranno l'aumento dell'età pensionabile saranno 14600. Le novità sul fronte pensioni però non finiscono qui.
Di fatto a 30 giorni dall'entrata in vigore della manovra verrà costituita una commissione che studierà la situazione sul fronte età pensionabile, ovvero per determinare le condizioni delle varie categorie di lavoratori. La commissione dovrà concludere i lavori entro il 30 settembnre 2018. Il risultato del lavoro sarà presentato circa dieci giorni dopo dall'esecutivo al Parlamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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