La verità sul libro di Speranza: perché è stato ritirato dagli scaffali

Roberto Speranza ha annunciato il libro sul coronavirus, l'ha pubblicato e poi lo stesso è sparito dagli scaffali: Le Iene hanno spiegato il motivo

La verità sul libro di Speranza: perché è stato ritirato dagli scaffali

Continua il mistero sul libro del ministro Roberto Speranza, prima annunciato e poi ritirato dagli scaffali a poche ore dalla sua uscita. Le Iene hanno provato a capire cosa si nasconde dietro un così repentino passo indietro, che dalle parti del ministero hanno giustificato con l'impossibilità da parte di Speranza di effettuare le conferenze stampa di presentazione, vista l'emergenza coronavirus nella quale l'Italia è nuovamente piombata in concomitanza con la pubblicazione del volume. Questa è anche la risposta data da uno sfuggente Speranza a Le Iene, che l'hanno intercettato per fargli qualche domanda alle quali lui, però, ha evitato di rispondere, barricandosi in casa. "Non l'ho avuto nemmeno io, non ho tempo per la presentazione", si è limitato a dire, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Perché guariremo racconta la prima ondata dell'epidemia in Italia, raccontando scena e retroscena soprattutto del lockdown, uno dei momenti più traumatici della storia moderna per il nostro Paese. La seconda ondata dell'epidemia era ampiamente prevista per ottobre dagli studiosi, così come pare sia preventivabile la terza a febbraio. Pertanto c'è una certa ironia amara nella tempistica scelta da Roberto Speranza per pubblicare il suo volume sul coronavirus in concomitanza con la nuova impennata di contagi. Filippo Roma e Le Iene hanno voluto andare più a fondo nella questione per capire cosa ci sia davvero dietro il dietrofront, per scoprire se ci sia un motivo più valido per ritirare in modo così repentino un libro dagli scaffali. Per la iena non è stato facile trovarne una copia, sono pochissime quelle disponibili.

A una prima lettura rapida, Filippo Roma resta interdetto dall'ottimismo con il quale Roberto Speranza racconta il coronavirus e la prima ondata, la sopracitata ironia amara nel tempismo di pubblicazione in concomitanza con l'inizio della seconda, travolgente, ondata. Al di là di questo, però, c'è il racconto dell'esperienza vissuta in prima persona dal ministro della Salute nel momento del lockdown, ed è forse qui che iniziano a emergere i dettagli più interessanti. "Se anziché il 6 marzo questo passo avanti si fosse fatto dopo la mia prima lettera di fine gennaio, oggi saremmo in tutt'altra situazione", scrive Roberto Speranza, quasi come a lavarsi le mani per i provvedimenti tardivi che, a suo dire, hanno innescato la catena che ci ha portati al disastro. Un'accusa forte, che però Le Iene contestano con le successive parole del ministro. Era il 27 febbraio quando Speranza in Senato dichiarava che "nella maggior parte dei casi il coronavirus comporta sintomi lievi e si guarisce rapidamente e spontaneamente nell'80% dei casi". E questo, nel libro, non c'è.

Nel libro c'è anche la ricetta di Roberto Speranza per contrastare la seconda ondata, una serie di misure che sarebbero state approntate per evitare ciò che è accaduto con la prima. Il destino ha voluto che il libro uscisse in concomitanza con la riesplosione dei casi e che di tutto quello annunciato dal ministro non ci fosse in realtà nulla di pronto. "Ammodernamento tecnologico delle strumentazioni degli ospedali, sostituzione di tac, pet, risonanze magnetiche, mammografi, ecografi, una vera e propria rivoluzione dei servizi territoriali", si legge tra le pagine del volume. Una dichiarazione di intenti a cui non hanno fatto seguito i fatti, perché altrimenti l'Italia non starebbe contando oltre 700 morti quotidiani. Filippo Roma sottolinea che se si fosse agito come scritto nel libro di Speranza, il Paese non sarebbe stretto nella morsa della paura. Nel volume del ministro si parla anche di "segnali incoraggianti dal punto di vista economico e sociale", parole che lette oggi appaiono fuori luogo e anacronistiche.

Perché il libro, quindi, è stato ritirato? Per Le Iene quello della mancanza di tempo è solo un pretesto per celare il vero motivo: Roberto Speranza si è accorto troppo tardi che quel libro non sarebbe dovuto uscire.

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