Cronache

Perché è impossibile eliminare la zanzara coreana. Cosa può fare

Desta sempre più curiosità ma anche preoccupazione la zanzara coreana diffusa nel Nord Italia: cosa si sa e perché è impossibile stabilire i prossimi spostamenti

Perché è impossibile eliminare la zanzara coreana

A tener banco, in questi giorni, è la notizia della zanzara coreana sbarcata in Lombardia ma che, in realtà, popolava già molte regioni del Nord Italia da alcuni anni come ci siamo recentemente occupati sul Giornale.it. Dal momento che le ricerche si stanno approfondendo, emergono elementi nuovi per conoscere il nostro nuovo "nemico" anche invernale.

Ecco come si è diffusa

L'Aedes koreicus, parente della zanzara tigre (anch'essa importata dai paesi tropicali), oltre a resistere alle basse temperature (fino a -13), fa parte di quelle definite "container breeding mosquitoes". Queste zanzare sono caratterizzate dal produrre uova che possono essere depositate in piccoli contenitori e resistenti all'essiccamento, quindi sono in grado di essere trasportate anche per lunghe distante e in un arco temporale abbastanza lungo grazie al loro metodo di "conservazione": ecco come hanno fatto ad arrivare fin da noi. "Questa caratteristica le rende in grado di occupare nuovi ambienti ed essere trasportate passivamente", afferma a Repubblica il parassitologo Marco Pombi. Se in Italia la ritroviamo anche in Liguria e Trentino, in Europan si è diffusa anche Slovenia, Germania e Ungheria.

Come avviene il trasporto

Se è vero che anche il trasporto aereo è determinante per la diffusione di questi insetti in luoghi distanti migliaia di chilometri dai loro habitat naturali, c'è anche un'altra maniera in cui avviene la diffusione. "Il trasporto avviene attraverso dei copertoni usati, potrebbe essere uno dei modi con cui è arrivata fin da noi", sottolinea l'esperto.

Perché non si potrà eliminare

La cattiva notizia è che dovremo conviverci, come accade da sempre per quelle estive. ”La possibilità che possa essere eliminata è pressoché nulla come è successo per altre specie invasive. Ormai la possiamo considerare endemica almeno per il Nord Italia". Non sarà facile prevedere i suoi spostamenti perché è legata a contesti collinari ed ha un'ecologia un po' complementare a quella della zanzara tigre che è "rintanata" maggiormente nelle aree pianeggianti fortemente urbanizzate. Ma quali sono le condizioni ecologiche favorevoli alla nuova zanzara coreana? Il freddo, soprattutto, visto che a differenza delle sue colleghe resiste alla neve e temperature sotto lo zero. Quanto e dove si potrà espandere, però, è ancora preso per dirlo.

I rischi per la salute

Il dott. Piombi spiega che una delle caratteristiche dell'Aedes koreicus è la trasmissione del virus dell'encefalite giapponese oltre ad alcuni studi che la legano alla competenza vettoriale, cioé alla capacità di questa zanzara di trasmettere altri patogeni come può essere il virus del chikungunya, come ha fatto negli anni passati la zanzara tigre (epidemie del 2007 e del 2017). È ancora presto per dire che si comporterà esattamente come la sua parente ma il rischio c'è. "Non possiamo escludere l'ipotesi che possa avere un ruolo nel mantenere, ad esempio, eventuali zone di trasmissione", conclude l'esperto.

Problemi anche per gli animali?

I rischi, però, non sono legati soltanto all'uomo. "Non sappiamo se punga anche gli animali o quale sia la sua preferenza", spiega all'Adnkronos Paolo Gabrieli, zoologo, tra i ricercatori del Dipartimento di bioscienze dell'Università Statale di Milano. Un dettaglio non da poco per capire la sua capacità di trasmettere virus o agenti patogeni. "Non saperlo è un problema perché gli animali trasportano patogeni e questo comporta grossi rischi. Basta pensare al virus della Febbre del Nilo, che circola negli uccelli migratori e passa all'uomo tramite le punture di zanzare". Al momento, come detto, il suo ambiente privilegiato sembra essere la montagna: i ricercatori hanno trovato larve di questa zanzara lungo tutto l'arco alpino oltre alla zona di Bergamo e Brescia. "Non abbiamo idea di quale sia il potenziale rischio della sua presenza. Può essere - ribadisce - innocua o può essere rischiosa. Per ora sappiamo, ad esempio, che è capace di trasmettere le filarie, note per colpire i cani.

Questo già pone un problema di tipo veterinario".

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