Cronache

"Pezzo di m...", "Non rompere il c...": continuano le minacce a Vittorio Brumotti, chiamato in tribunale

Quella di Tor Bella Monaca a Roma è stata solo l'ultima di una lunga serie di aggressioni ai danni di Vittorio Brumotti, che dovrà andare in tribunale per testimoniare in merito all'aggressione di gennaio con i coltelli

"Pezzo di m...", "Non rompere il c...": continuano le minacce a Vittorio Brumotti, chiamato in tribunale

Vittorio Brumotti è tornato nelle strade italiane per documentare, e magari fermare, le attività di spaccio segnalate dai cittadini. Quotidianamente arrivano tantissime richieste alla redazione di Striscia la notizia da parte di chi, ormai stanco di subire le angherie e le attività della malavita, vede nell'inviato in bicicletta l'ultima spiaggia per ristabilire l'ordine. L'ultimo intervento del campione di bike trial si è svolto a Tor Bella Monaca, estrema periferia orientale di Roma, da dove Brumotti ha raccontato un'ampia attività di spaccio che coinvolge anche minorenni. Anche in questo caso, l'inviato di Striscia la notizia è stato fatto oggetto di minacce e insulti, come spesso accade quando effettua questi servizi. Almeno stavolta, però, il giubbotto antiproiettile non l'ha dovuto proteggere dai fendenti dei pusher come, invece, è accaduto a gennaio a Monza.

"Ti faccio ingoiare la telecamera, pezzo di merda", "Non rompere il cazzo, perché insisti?", hanno urlato alcuni individui del quartiere Tor Bella Monaca all'indirizzo di Vittorio Brumotti. Il tutto è avvenuto quando ormai le forze dell'ordine erano giunte sul posto per l'identificazione e il fermo degli spacciatori. Una situazione al limite che vivono quotidianamente gli abitanti del quartiere, considerato uno dei più a rischio di tutta la Capitale. L'aggressione a Vittorio Brumotti è continuata anche dopo, quando l'inviato stava lasciando il quartiere a bordo del van della produzione. Un uomo, infatti, gli si è avvicinato e ha colpito il mezzo con un pugno, rischiando di farsi male, ma soprattutto ha sputato contro il veicolo. Un gesto vile, che forse comporta ancora più rischi in questo momento di pandemia.

Fortunatamente tutto è finito bene per Vittorio Brumotti e la sua troupe, che almeno stavolta non si trovano costretti a ricorrere alle cure mediche. È indelebile il ricordo dell'aggressione subita dall'inviato di Striscia la notizia lo scorso gennaio, quando a Monza è stato raggiunto da una pugnalata al petto. Anche in quel caso, Brumotti stava documentando l'attività di spaccio in una delle zone più a rischio, i giardini di via Azzone Visconti. In quell'occasione l'inviato era stato salvato dal suo giubbotto antiproiettile ma non andò così bene al suo operatore che, invece, venne raggiunto da una coltellata alla gamba. Domani, 8 ottobre, i due sono stati convocati in tribunale in qualità di testimoni. Dopo un mese di indagini furono fermati due cittadini gambiani, entrambi richiedenti asilo, accusati di rapina aggravata, che si trovano ancora detenuti nel carcere cittadino.

Qualche anno prima, sempre a Roma, ma nel quartiere San Basilio, Brumotti era stato oggetto di spari intimidatori e lanci di mattoni, così come accaduto anche al quartiere Zen di Palermo.

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