Più difficile l'apprendimento nelle scuole con più stranieri

Nelle scuole a maggioranza straniera è più difficile l'apprendimento. A svelarlo è uno studio aboratorio di Politica Sociale del Politecnico per il Corriere della Sera. Di fatto nelle cuole multietniche dove gli studenti non italiani superano quelli italiani di fatto si registra con i test Invalsi un calo della rendimento. "La performance scolastica cala quando nelle classi si supera la quota del 30 per cento di stranieri, è una soglia cruciale che dovrebbe essere evitata o comunque monitorata", spiega l'autore dello studio, Costanzo Ranci, docente di sociologia economica. Le cose invece vanno meglio nelle scuole bilanciate dove nelle classi c'è un rapporto alla pari tra studenti italiani e studenti stranieri. " dati sulle prove di terza media però evidenziano che è meno significativa la differenza tra scuole omogenee e miste, in italiano l’Invalsi delle miste è persino superiore. La scuola dunque allinea le differenze di partenza", spiegano dallo staff della ricerca. Di fatto un buon corpo docente e un programma adeguato non riescono a colmare il deficit di rendimento negli istituti in cui la maggioranza degli studenti è straniera. Nello studio, condotto su alcune scuole di Milano, si evidenzia come le calssi debbano essere equilibrate e questo può innescare un prcesso positivo anche sul fronte dell'apprendimento come su quello dell'integrazione. Ed è proprio l'integrazione che secondo i docenti è l'unico motore per permettere un apprendimento all'altezza agli studenti. "Qui lo vediamo da anni.

I bambini imparano in fretta, più sono inseriti e più rapporti hanno con i compagni italiani", spiegano i docenti. Insomma la prassi migliore da seguire, secondo i ricercatori, prevede un bilanciamento nelle classi che possa essere funzionale ad un rendimento scolastico migliore.