Il premier Conte l'altro ieri, durante la conferenza stampa in cui ha minacciato le dimissioni, ha detto di essere stufo di soci che «agitano la pancia della piazza», che fanno «continuamente provocazioni» e che «diffondono freddure a mezzo social». In poche parole, Conte ha rinnegato il grillismo grazie al quale da oscuro avvocato-professore è diventato senza particolari meriti Primo Ministro della Repubblica.
Il premier creato e circondato dai bulli ora pontifica contro il bullismo e la rissa permanente, cioè gli strumenti con cui Beppe Grillo e i suoi, un «Vaffa day» dopo l'altro, hanno fatto breccia nell'opinione pubblica. Ha detto, Conte: «Basta alla politica dei social e sui social», tralasciando di ricordare che se a quel mondo, che è il suo mondo, stacchi Internet, resta il nulla assoluto e Di Maio sarebbe ancora a vendere bibite allo stadio.
Un'altra cosa non abbiamo capito nel discorso di Conte. Quando dice che il suo governo compie un anno che intende dire? Immagino si riferisca al fatto che dal suo insediamento sono passati dodici mesi, non certo che il Paese da un anno a questa parte sia governato. Si sono insediati a giugno, e dopo cento giorni già era stato battuto il record negativo di decreti approvati (solo due, dignità e sicurezza sanitaria). Da settembre a dicembre sono stati varati (purtroppo) il reddito di cittadinanza (ancora oggi incompleto), quota 100 per i pensionati e il decreto sicurezza. Poi, dopo la manovra finanziaria di dicembre dettata dall'Europa, il nulla.
Morale: in un anno il governo Conte ha lavorato non più di quattro mesi e prodotto quattro leggi zoppicanti e per nulla efficaci. Per i restanti otto mesi, tra rodaggi, campagne elettorali, risse e ricatti, nulla da segnalare se non che quel che resta del ponte Morandi di Genova crollato lo scorso agosto è ancora lì penzolante nonostante avessero promesso l'inaugurazione del nuovo entro un anno.
Se domani anche il governo dovesse cadere (ma non cadrà) nessuno ne
sentirebbe la mancanza. Quando non si è capaci occorre darsi l'aria di chi è utile. Conte ci ha provato, ma che si parli via social o in grisaglia d'ordinanza l'essenza non cambia, perché oltre la forma qui manca la sostanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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