In piazza col mantello rosso: il surreale flash mob contro Fontana e La Russa

A Napoli alcune attiviste sono scese in piazza agghindate come le ancelle di una serie tv in cui le donne sono relegate a schiave. Dal megafono, slogan contro i neopresidenti e Giorgia Meloni. Ma dimenticano che siamo in democrazia

In piazza col mantello rosso: il surreale flash mob contro Fontana e La Russa

Per protestare contro i neopresidenti Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, si sono presentate in piazza avvolte da un mantello rosso e con il capo coperto. Agghindate come le ancelle della serie tv The Handmaid's Tale, nella quale le donne vengono relegate a schiave o alla procreazione forzata. Ma quella è finzione, per l'appunto: enfasi distopica, surreale. Eppure, secondo le attiviste dell' Ex Opg Je Sò Pazzo che stamani hanno manifestato a Napoli, quello sarebbe lo scenario che si prospetta per l'Italia dopo l'elezione dei nuovi presidenti di Senato e Camera.

La protesta contro La Russa e Fontana

"Vogliamo far capire chi si appresta a governarci che non consentiremo a nessuno di trasformare l'Italia nella repubblica di Gilead, nemmeno ai due neo eletti", hanno dichiarato le manifestanti durante il loro flash mob in piazza Dante, nel cuore della città partenopea. "Fontana, dichiaratamente omofobo, antiabortista e putiniano, ha più volte attaccato la comunità lgbtq+, mentre La Russa, il cui passato non necessita di particolari descrizioni, data la sua esperienza militante in partiti come l'Msi", hanno aggiunto, urlando al megafono il loro dissenso.

Le attiviste hanno poi esposto uno striscione ai piedi della statua di Dante, al centro della piazza. "Fontana, La Russa e Meloni, dimissioni! Napoli è antifascista", si leggeva sul lenzuolo dispiegato davanti ai passanti. Intanto venivano distribuiti alcuni volantini per spiegare le ragioni di quel flash mob. In particolare, i nomi più ripetuti durante la contestazione sono stati proprio quelli dell'esponente leghista eletto alla guida di Montecitorio e di quello Fdi designato come seconda carica dello Stato.

"A nostro parere entrambi i soggetti sarebbero perfetti per interpretare i ruoli dei cosiddetti 'Comandati' della serie tv 'Il racconto dell'ancella'. Uno scenario horror che pare tanto impossibile da realizzarsi, ma che nei fatti e nella realtà qualcuno prova sempre ad immaginare come possibile", ha affermato una delle manifestanti, come riporta l'Ansa. E ancora: "Proprio per questo non possiamo che continuare a ribadire e riaffermare un concetto per noi molto chiaro, ma che a quanto pare per alcuni è ancora difficile da comprendere: i nostri corpi, le nostre vite, non sono e non saranno carne da macello. Sulle nostre vite, sui nostri corpi, nessun modello potrà essere imposto".

Ma alle manifestanti, forse, sfuggiva un piccolo dettaglio: a differenza di quanto

accade nell'immaginaria Repubblica di Gilead, in Italia ci sono state libere elezioni e ogni passaggio politico è avvenuto nel pieno rispetto delle regole e delle libertà costituzionali. In democrazia, funziona ancora così.

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