Avrebbe picchiato la moglie per quasi un decennio, vessandola e sottoponendola di continuo a ogni sorta di umiliazione. In più occasioni l'avrebbe persino costretta a prostituirsi, per contribuire a implementare il magro bilancio familiare. Adesso però, dovrà rispondere dei gravi maltrattamenti verbali e fisici che le avrebbe inflitto. In manette è finito nelle scorse ore, con queste accuse, un uomo di 45 anni originario della Romania (ma residente in Italia) con i carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze.
Si tratta di una persona già nota alle forze dell'ordine, con le indagini sul suo conto coordinate dalla procura fiorentina che andavano avanti da tempo. L'attività degli investigatori sarebbe partita da una serie di segnalazioni giunte da alcuni residenti del quartiere del capoluogo toscano in cui la coppia viveva ormai da qualche anno, allarmati dalle urla sempre più frequenti che provenivano dall'appartamento. E i numerosi casi di violenza che i militari contestano al romeno ai danni della consorte (una connazionale di 35 anni) sarebbero avvenuti in un arco temporale lungo ben sette anni (per l'esattezza dal 2015 al primo semestre del 2022).
Stando alle ricostruzioni di chi indaga, la donna avrebbe subìto nel periodo preso in esame una lunga serie di minacce e ingiurie, nonché di violente percosse e imposizioni. Lo straniero non avrebbe insomma esitato a metterle le mani addosso, quando non voleva obbedirle. Anche per motivi piuttosto futili: dinanzi al suo rifiuto di tagliarsi i capelli, ad esempio, una volta avrebbe reagito aggredendola e malmenandola sino a convincerla, provvedendo lui stesso al taglio. E c'è di più: data la situazione economica tutt'altro che florida della coppia (specie nel post-lockdown) il quarantacinquenne avrebbe spinto più volte con la forza la moglie a darsi alla prostituzione in strada, per guadagnare qualche soldo in più utile a far quadrare i bilanci.
E nelle sere in cui i proventi dell'attività non venivano giudicati sufficienti, completava l'opera ricoprendola di botte e insultandola. Azioni che avvenivano nel quadro di un clima di terrore ormai consolidato, dal quale la stessa vittima faticava a uscire: non avrebbe mai denunciato davvero il suo aggressore, per timore di ulteriori ritorsioni.
L'operazione condotta dall'Arma ha consentito se non altro di mettere fine alle vessazioni che subiva. E l'uomo è stato infine condotto presso la casa circondariale di Sollicciano, dove resterà a disposizione dell'autorità giudiziaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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