Cronache

Portato a morire in riva al mare dopo una vita in canile: la triste storia di Poldo

Il bel gesto del dog trainer Giulio Bianchi che ha accompagnato il cane, malato di spondiloartrosi degenerativa, a morire sul lungomare di Fondi. "Dopo una vita di dolore non volevo morisse in una ambulatorio"

Il cane Poldo tenuto per mano dal dog trainer
Il cane Poldo tenuto per mano dal dog trainer

“Volevo vedesse il mare, prima di morire”. Così il dog trainer di Fondi Giulio Bianchi racconta le ultime ore di Poldo, un cane di cinquanta chili e gravemente malato a cui ieri è stata praticata l’eutanasia proprio sulla spiaggia del litorale pontino. “Non volevo morisse nel freddo di un ambulatorio, tra gli sguardi di estranei”. Aveva già sofferto troppo, Poldo, e non si meritava anche questo. Ma sole, sabbia, mare e l’ultimo abbraccio di una persona che gli ha voluto bene veramente.

La malattia degenerativa e l’ultima iniezione

Giulio Bianchi, dog trainer della struttura Alpha Dog di Fondi, ha voluto raccontare la storia di Poldo attraverso un lungo post sulla sua pagina Facebook. Poldo è stato trovato alcuni anni fa da una associazione di volontari. Era stato abbandonato per strada e ha passato parte della vita in canile, senza che nessuno venisse a reclamarlo. E proprio lì si ammalò. Gli venne diagnosticata una spondiloartrosi degenerativa che entro breve gli avrebbe impedito di continuare a camminare. Una malattia da cui purtroppo non si torna indietro, non si guarisce. Viene cercata a Poldo una sistemazione perché un cane della sua stazza aveva bisogno di assistenza costante. Viene individuata così la Alpha Dog di Fondi e qui si incontrano le vite di Giulio Bianchi e del cane Poldo. “Io e Poldo ci sentimmo pronti fin da subito a combattere, o quantomeno a convivere, il più possibile con quella malattia terribile e dolorosa contro la quale non esistevano rimedi, tenendola a bada con terapie e massaggi quotidiani, fin quando non saremmo stati entrambi d’accordo sul lasciarla vincere.. Fin quando tu, mio amato Poldo, non mi avessi chiesto di smettere. Così dopo questi ultimi quattro giorni un po’ più duri del solito, ieri lo hai fatto. Eri sfinito, esausto, non ce la facevi veramente più… Così, dopo aver chiesto dei pareri medici, ho dovuto scegliere di assecondarti”.

L’ultimo saluto in riva al mare

Giulio ha contattato il veterinario incaricato dell’iniezione e ha portato Poldo sul lungomare di Fondi. In cielo un tiepido sole, una leggera brezza e la spiaggia bianca e morbida. Lì, Giulio ha parlato a Poldo per l’ultima volta, lo ha coccolato, abbracciato, accompagnato verso l’ultimo viaggio. “Mi trovo qui, su questa spiaggia deserta insieme a te, accompagnati dal sole, da un vento leggero e dal suono delle onde. Non credo che tu abbia mai visto il mare prima d’ora, non è giusto questo. So che finalmente te lo meriti. E poi non volevo che ti addormentassi al freddo in un ambulatorio, tra gli sguardi delle altre persone. Tutti i cani che hanno finito il tempo dovrebbero addormentarsi qui, chi se ne frega delle regole certe volte.

Volevo che fossimo solo io e te, come in questi ultimi tre brevi lunghi anni. Volevo avere il modo di alzare subito gli occhi e cercare di capire dove stessi andando, in quale posto esattamente, così da poter guardare proprio in quel punto e forse vederti, insieme agli altri, che ne so…”

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